Il Seminario di Vita Nuova, promosso da don Roberto Dell’Unto e dalla Comunità Cuore Immacolato nella parrocchia Maria SS.ma Immacolata di Isola dei Liri, ha avuto inizio il 19 marzo, giorno dedicato a San Giuseppe, Sposo di Maria, che come ha custodito e accompagnato Gesù nel suo cammino di crescita «in sapienza, età e grazia» (Lc 3,52), ha saputo fare anche con noi, al quale ci siamo affidati, prendendoci per mano in questo “viaggio” guidato dallo Spirito Santo alla riscoperta della comunione con il Signore Gesù.
Il Seminario è stato un breve ma intenso corso di riappropriazione dell’iniziazione cristiana, durato poco più di tre mesi, in cui ognuno di noi, nella sfera più intima del proprio essere, ha potuto sentire un richiamo alla conversione, ha potuto sperimentare un rinnovamento interiore e un risveglio “consapevole” della vita cristiana. Il Signore, attraverso questo percorso, ci ha donato la grande opportunità di fare, soprattutto dopo ogni incontro di catechesi esperienziale, accompagnato da un successivo incontro di condivisione e di riflessione sulla tematica svolta, ogni volta un passo in più verso la Sua Misericordia infinita…un passo in più verso una relazione nuova, personale ed ecclesiale insieme, con Gesù suo Figlio. Per questo abbiamo compreso come occorra gettare via quel “mantello” (Mc 10,50) per alzarci e andare incontro al Risorto, lasciando ai suoi piedi i nostri peccati, tutte le catene e i pesi che ci impediscono di correre verso la Vita Vera, in libertà.
Tutti i giovedì sera, fino al 25 giugno, ci siamo riuniti con gioia nella preghiera e nell’ascolto delle catechesi, tenute da relatori appartenenti a diverse Comunità del Rinnovamento, tra le quali fratelli del Rinnovamento nello Spirito Santo, sorelle consacrate della Comunità delle Beatitudini, fratelli della Comunità Amen di Roma, sorelle del Gruppo RnS “La Nuova Gerusalemme” e della Comunità “Cuore Immacolato di Maria”. Le tematiche affrontate nel corso del Seminario hanno seguito essenzialmente il contenuto fondamentale del kerygma, e sono state: “L’Amore di Dio”, “Il Peccato”, “Gesù salva”, “La Fede”, “La Conversione”, “Gesù Signore”, “La Preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito Santo”, “Lo Spirito Santo e i carismi”, “Il cammino di trasformazione in Cristo”, “L’esperienza comunitaria dell’Amore di Dio” e infine “Il Discepolo nel Mondo”.
Durante queste catechesi la Potenza e la Presenza di Dio si sono “svelate” in una modalità sempre nuova, perché «il Signore fa nuove tutte le cose» (Ap 21,5a). Tuttavia, è sempre e soltanto la nostra libera adesione a concedere al Signore di modellarci progressivamente come suoi discepoli, fino a trasformarci in Lui, di poter venire pienamente a risvegliare la nostra dignità di figli e di amati da Dio e di porre per sempre in noi il fuoco della vita carismatica e di testimonianza. E’ questa la grazia sgorgata dalla preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito Santo, che abbiamo potuto ricevere durante la giornata di ritiro tenutasi il 21 Giugno, una grazia che Papa Francesco ha domandato al Rinnovamento di condividere con tutti (Discorso al Rinnovamento Carismatico, Roma, Stadio Olimpico, 1 Giugno 2014).
«La sorgente ha bisogno di una terra da cui possa sgorgare: ed ecco, questa terra siamo ciascuno di noi, così come siamo, una terra verdeggiante o arida, ferita e solcata da tante esperienze, su cui lo sguardo amorevole di Dio si posa». La sorgente è sempre il mistero pasquale di Gesù che ha fatto sgorgare l’Acqua Viva dello Spirito con l’effusione del proprio sangue (Rm 5,5).
Tutti siamo stati invitati a entrare nell’abbraccio di Dio Padre, il quale ha visitato ogni ferita interiore con una Parola profonda di consolazione e di guarigione del cuore: “TU SEI L’AMATO DI DIO”!!! Ciascuno di noi è stato chiamato a prendere piena consapevolezza di questo “essere amati” e a rispondere con la responsabilità dell’amore!!!
A conclusione del Seminario, il 25 giugno è intervenuto il nostro vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, che ha tenuto la catechesi finale, una sorta di mandato per tutti i partecipanti, proprio sul tema del “Discepolo nel Mondo”.
Mons. Gerardo ha aperto per ciascuno di noi pagine infuocate dei Vangeli, soprattutto quelle di Giovanni nelle quali il rapporto tra Gesù, il suo discepolo e il mondo è più articolato e più dinamico, a volte anche drammatico per la carica che lega inscindibilmente chiamata e testimonianza. Dio ama il mondo (kósmos), che ha creato strutturalmente in un orizzonte di bontà e bellezza, e vuole salvarlo inviando suo Figlio (Gv 3,16-17). Se questo mondo si rivela spesso ostile a Dio e rifiuta la Vera Luce, si lascia dominare dalle “tenebre”, è perché è stato ferito dal peccato che gli impedisce di ricevere con libertà l’amore divino. Per questo il mondo non riconosce Cristo, anzi a Lui si oppone fino a condurlo alla croce…Eppure, è proprio in Cristo crocifisso e risorto che Dio riconcilia il kósmos con Sé stesso, è proprio nel paradosso della Croce che Dio, in Cristo Gesù, salva il mondo e lo purifica dal peccato. Nel fallimento della Croce è già iscritta la Vittoria dell’amore, sempre, anche se le ostilità restano, anche se la battaglia della testimonianza perdura e i discepoli vi sono inseriti affinché il mondo stesso continui a ricevere Luce dall’Alto.
Fine ultimo della nostra vita di fede, come fine ultimo di questo meraviglioso cammino di riscoperta evangelica, è la chiamata a testimoniare e ad amare, nonostante tutto, “questo” mondo, amato con “Passione” e redento da Cristo. Fine ultimo della nostra fede e dell’effusione dello Spirito Santo non siamo noi stessi, ma coloro cui siamo mandati come testimoni dell’amore del Padre.
– Daiana Ricci