Il 04 Dicembre 2015 alle ore 17 la Sala della Fraternità dell’antico monastero delle suore di clausura Benedettine attiguo alla chiesa di Sant’Andrea nel Quartiere Colle di Arpino, ha ospitato la presentazione del libro “La geografia della fede – I segni della storia”, una raccolta di appunti sulla storia e sull’architettura delle chiese presenti sul territorio di Arpino del prof. Rocco De Cesare, finalizzata alla sensibilizzazione del pubblico auditore al recupero della Chiesa di San Girolamo, in Arpino, che si trova in una situazione di profondo degrado ormai da diverso tempo.
Diverse sono state le iniziative che, da un anno a questa parte, sono state organizzate per dare inizio ad un progetto che veda, come atto preliminare, la sistemazione del tetto della Chiesa ed in seguito punti a recuperare e restaurare l’intera struttura.
Dopo i saluti della Madre Superiore Maria Cristina Pirro, del Sindaco Renato Rea e dell’Assessore alla Cultura Rachele Martino, diversi sono stati gli interventi che si sono succeduti, moderati da Dionisio Paglia. Il primo è stato tenuto dal dott. Saverio Zarrelli, curatore della raccolta e presidente della sede locale dell’Archeoclub, che ha parlato della trascuratezza del sito di San Girolamo come un fenomeno di “oblio di un giacimento”, in seguito il docente di Sociologia e Scienze della Comunicazione prof. Maurizio Lozzi ha trattato il tema delle testimonianze di culto ed il loro collegamento con la connotazione territoriale. L’archeologa e consigliere nazionale dell’Archeoclub d’Italia, Maria Cristina Vincenti, ha successivamente rimarcato l’importanza della valorizzazione ambientale e del turismo sostenibile ed ha anticipato l’intenzione della Regione Lazio di creare dei percorsi di interesse storico-religioso-culturale nella città di Arpino, associati a percorsi naturalistici del territorio circostante.
A conclusione della conferenza, le riflessioni del Vescovo della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo S. E. Mons. Gerardo Antonazzo sull’importanza del recupero artistico di beni ecclesiastici che, alle origini della chiesa, avevano la funzione di istruire il popolo ai principi stessi della fede ed ai contenuti della Bibbia. Tramite la rappresentazione pittorica, l’edificio ecclesiastico conteneva la cosiddetta “Biblia pauperum”: in questo modo, chiunque, anche il più povero e ignorante, poteva avere una qualche conoscenza della storia della salvezza. Inoltre Sua Eminenza, ha notificato al pubblico auditore la collaborazione con l’Istituto dei Beni Culturali della Conferenza Episcopale Italiana per la valorizzazione dei percorsi religiosi che interessano il territorio della Diocesi: la via Francigena, la via Benedicti ed il percorso, di più recente istituzione, verso la Basilica Minore di Canneto, visitata da fedeli provenienti da quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Molise, Campania).
La serata si è conclusa con un gradito buffet offerto dall’Azienda Agricola “La Collina” di Arpino.
– Deborah Casinelli
– Foto di Gianna Reale