AVVENIRE DEL 29 GENNAIO 2016
Galantino: «La Chiesa è gioia e non esclude nessuno»
Avvenire
(Augusto Cinelli)
Una Chiesa in costante atteggiamento di conversione, la cui identità sia definita da tensione missionaria, atteggiamento di ascolto e apertura, povertà, stile sinodale e testimonianza gioiosa dentro la storia in cui è chiamata a vivere. È questo, in sostanza, «il volto della Chiesa che sogna papa Francesco » per il vescovo Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che mercoledì sera presso la Sala Giovenale di Aquino, nel Frusinate, ha parlato dei «processi di riforma nella Evangelii gaudium » chiudendo la tre giorni del seminario teologico-pastorale della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo sul tema “Misericordia: architrave della Chiesa”, presieduto dal vescovo Gerardo Antonazzo. «L’ esortazione apostolica del Pontefice ci consegna l’ immagine di una Chiesa più umile e gioiosa, protesa alla missione e non autoreferenziale», ha spiegato Galantino, precisando che «la fonte d’ ispirazione di quell’ immagine di comunità cristiana è senza dubbio il Concilio Vaticano II, da cui scaturisce una Chiesa che non si definisce come potere accanto ad un altro ma che si spende per l’ unica missione che le appartiene, quella di testimoniare il Vangelo, in un costante atteggiamento di conversione, perché con il tempo la vita dei credenti è sempre tentata di adeguarsi a criteri mondani». In tal senso Galantino ha indicato nei processi di continua verifica del proprio operato uno degli elementi costituivi della vita della Chiesa, che sempre è chiamata a conformarsi maggiormente al Vangelo. Affinché strutture, ministeri e linguaggi ecclesiali siano davvero segnati dal rinnovamento, l’ Evangelii gaudiumoffre criteri inequivocabili per il cammino che attende tutti i credenti. A partire dalla tensione missionaria che, ha affermato Galantino, «è carattere nativo della Chiesa, chiamata a non escludere nessuno, a farsi attenta non solo a tutte le persone ma anche alle diverse situazioni di vita, inventando percorsi creativi per accompagnare tutti, non solo alcuni». Accanto allo stile missionario, ecco «la Chiesa povera e per i poveri», in cui questi ultimi sono «categoria teologica» e una Chiesa ministeriale, «in costante allenamento alla sinodalità», che significa ascoltarsi e riconoscere il protagonismo di soggetti quali le famiglie, e infine una Chiesa gioiosa, «capace di liberarsi dalla tristezza e dall’ isolamento, impegnandosi nell’ oggi a servizio dell’ uomo». Sono tutti questi tratti, ha concluso Galantino, «a comporre il ritratto di una Chiesa che vive e annuncia la misericordia, il centro di tutto». Proprio «la misericordia come via per un nuovo umanesimo» è la meta pastorale annuale a cui guarda la diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, che nel seminario teologico-pastorale dei giorni scorsi ha scandagliato, secondo le indicazioni del vescovo Antonazzo, le implicanze dell’ Anno giubilare, valorizzando l0incontro tra il Convegno ecclesiale nazionale di Firenze e il percorso dell’ Anno Santo, grazie anche a una riflessione di taglio biblico del vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, Ambrogio Spreafico.