Domenica pomeriggio a Carnello, in Piazza M. T. Cicerone, dalle 16.30, torna la tradizionale Festa della mamma. Da sempre è considerata un momento corale in cui una parte della società, che vive nell’ hinterland tra Arpino, Isola del Liri e Sora, si ritrova sia per il coinvolgimento dei piccoli, sia per l’emozione che suscita negli adulti. Un’ occasione culturale che così unisce le tre Amministrazioni nel… comune patrocinio della manifestazione. Il tutto è possibile grazie all’attivazione del laboratorio EFFETTO TEATRO.
Il coinvolgimento volontario e gratuito spinge i partecipanti ad apprendere conoscenze e competenze. Infatti spesso, sollecitati anche dalle loro famiglie, sono portati ad acquisire abilità che poi potranno essere utili anche in vista di un futuro inserimento nel mondo del lavoro. Vengono proposti momenti formativi corali per cui la stessa esperienza porta i ragazzi ad un impegno per gli altri; il giovane ha così la possibilità di mettersi autonomamente in gioco, sperimentando le proprie potenzialità ed i propri limiti. Da quattro anni La FESTA della MAMMA a Carnello, ha ripreso il suo percorso e si prefigge di promuovere l’impegno dei ragazzi in una sorta di saggio finale, una occasione per poter esprimere il loro fervore e mostrare al pubblico il risultato del lavoro svolto con passione e volontà. Accanto alle tecniche ed alle metodologie di lavoro, si configura negli anni un’idea, un pensiero di fondo basato sulla passione, la curiosità ed il rispetto verso un mondo diverso da quello degli adulti: quello dell’infanzia e quello dell’adolescenza, caratterizzato da un modo del tutto originale di vivere il reale. Da qui, la ricerca e la voglia di entrare in sintonia, per trovare nuovi spazi di comunicazione, stimolare la creatività, riscoprire forme di espressione libere da stereotipi, creare opportunità di scambio affettivo ed emotivo. Un punto importante dell’attività e della ricerca dell’Associazione Officina della Cultura è da sempre la persona, in tutte le sue relazioni con l’altro, attraverso un’azione teatrale semplice e diretta, grazie alla quale conciliare apprendimento e creazione. Marianna Pacucci nel suo libro Una vita da bere sottolinea: “E allora tocca agli adulti, facendo tesoro della loro stessa esperienza, incoraggiare i più giovani a coltivare una disponibilità al pieno godimento della vita… E proprio in famiglia si può imparare e reimparare, genitori e figli insieme, a gustare la vita. Talvolta si potrà riscoprire negli affetti domestici la freschezza dell’acqua che toglie l’arsura alla fatica e all’inquietudine delle frustrazioni giornaliere; talaltra la vita avrà il sapore del latte, nutrimento dolce, che fornisce gli elementi necessari perché si possa, a qualsiasi età, continuare a crescere e godere della tenerezza e della cura proprie di una madre che allatta i propri piccoli… La vita chiede ai giovani, come agli adulti, di affrontare il tempo che passa con lo sguardo fisso al giorno della vendemmia, mentre si condivide la fatica del piantare, innestare, potare i vitigni, per proteggerli dal rischio della tristezza, che è la più grave fra le malattie dell’oggi”. Il territorio da cui provengono i ragazzi del laboratorio non è solo quello di Carnello che accoglie due scuole elementari, una scuola media, tre scuole dell’infanzia e due asili nido ma quello di tutta la Media Valle del Liri. Da questa analisi si deduce quanto giovane materiale umano sia presente.