Si è rinnovato anche quest’anno il legame atavico che unisce i cittadini di Civitella Roveto al loro patrono San Giovanni Battista. Un legame di storia, tradizione e fede. Un legame immutato e senza tempo che il 24 giugno trova il suo compimento e anima la giornata di ogni civitellese, giovane o anziano, vicino e lontano.
Come ogni anno, tutto è iniziato la sera del 23 giugno, quando tante persone hanno lavorato per ornare le strade del piccolo centro rovetano in cui, nella mattinata successiva, sarebbe passata la processione. Durante la notte poi, intorno alle 4, in centinaia si sono recati verso il fiume Liri. Qui, nei pressi del monumento dedicato a San Giovanni, hanno assistito alla Messa, celebrata dal parroco Mons. Franco Geremia, durante la quale sono stati amministrati anche tre battesimi, e sono poi scesi alle rive del fiume per le tradizionali abluzioni in quello che, per un giorno, è divenuto il novello Giordano.
A seguire, il momento più atteso della festa: intorno alle 7:30, mentre i primi raggi del sole lambivano il portone della chiesa parrocchiale, la statua di San Giovanni ne ha varcato la soglia suscitando la commozione di tutti i fedeli che riempivano la piazza del centro storico. È così iniziata la processione che ha attraversato tutto il paese per poi sostare al Municipio, dal cui balcone si è tenuta, come tradizione, l’omelia in onore di San Giovanni.
Quest’anno il compito è spettato a Don Silvano Casciotti, parroco di Balsorano che si è detto stupito e meravigliato da quello che accade a Civitella il 24 giugno. «Non fermiamoci all’apparenza» ha esortato il giovane sacerdote «e riportiamo a casa il messaggio di San Giovanni che è un messaggio di amore e misericordia dal momento che il Battista ci ha indicato il Cristo. Il nostro compito è quello di riconoscerlo ed essergli fedeli». «Impariamo ad ascoltare la voce del Signore» l’invito conclusivo di Don Silvano «Egli ci parla attraverso la Chiesa, i sacramenti, i sacerdoti. Impariamo ad ascoltarlo facendo silenzio intorno a noi, così come ha fatto San Giovanni che si è nascosto per far emergere il vero Salvatore che aveva saputo riconoscere già nel grembo di sua madre».
La festa religiosa si è conclusa all’imbrunire, al termine di una seconda processione che, come accaduto anche il 22 e il 23 giugno, giorni che a Civitella sono dedicati a Sant’Antonio di Padova e alla Madonna del Buon Consiglio, ha attraversato solo le strade del suggestivo centro storico.
Maria Caterina De Blasis