L’amore a Maria trasmesso dalle antiche tradizioni ciociare: il culto alla Vergine di Canneto e all’Assunta
Celebrare Maria di Nazareth nel tempo e nel mondo. In ogni mese dell’anno, o quasi, ricorre una festività liturgica dedicata a celebrare la Madre del Cielo. Nel corrente anno, tuttavia, due saranno i mesi particolarmente fervidi per la devozione a Maria. Il primo è agosto, quando si celebreranno due: la solennità del giorno 15, data in cui si celebra l’Assunzione al Cielo della Vergine, festa che, a Sora assume una particolare solennità, vista la processione che si terrà con il trasporto della “Macchina”; la seconda data è a dicembre, quando, il giorno 8, solennità dell’Immacolata Concezione, ricorreranno i 160 anni dalla proclamazione del dogma, annunciato solennemente dal papa Pio IX. Ed è proprio questa ricorrenza a dare particolare tono alla solennità del 15 agosto, diretta conseguenza del dogma dell’Immacolata, e alle festività che si terranno presso il Santuario di Canneto, quando dal 18 al 22 agosto si terranno le celebrazioni del culto mariano, che vedrà l’afflusso di migliaia di fedeli, provenienti dal Basso Lazio ma anche dall’Abruzzo e dal Molise. Presso il Santuario ed il vicino abitato di Settefrati, le celebrazioni avranno inizio con l’arrivo dei fedeli, a partire dal 18 agosto, secondo uno stile che, per la sua plasticità di azione, sembra la scena di un film dedicato alla Santa Vergine, il cui svolgimento è descritto nel seguente programma delle festività.
18 agosto. La Valle di Canneto, ai bagliori del giorno si desta. Pian piano nel Santuario i devoti si fanno sempre più numerosi, ovunque si respira aria di festa. Ma chi si attende a Canneto? Naturalmente la statua della “Madonna Bianca”, proveniente dalla chiesa parrocchiale e diretta verso la chiesa della Madonna delle Grazie. Qui, come vuole la tradizione, viene spogliata delle sue vesti per indossare l’abito dimesso della “pastorella” e dirigersi quindi verso Canneto, ripercorrendo i faticosi sentieri montani. Commovente l’arrivo al Santuario, dopo circa quattro ore di cammino. Ad attenderla c’è un popolo festante di giovani, donne in costume e concittadini residenti all’estero. Alle ore 12.00, l’ingresso trionfale nel Santuario tra canti e inni di gioia.
19 agosto. Durante la giornata vi è nel Santuario un brulicare di pellegrini. Per tutti un sorriso e una sincera accoglienza da parte del Rettore e dei suoi collaboratori. Nella mattinata arriva la prima Compagnia a piedi: Pizzone (IS). Nel pomeriggio, invece, arriva la Compagnia di Rocchetta a Volturno (IS).
20 agosto. Fin dal mattino continua l’arrivo dei fedeli. Alle ore 18.00 la Compagnia di Aquino (FR) è accolta dal Rettore del Santuario.
21 agosto. È festa: gli antichi sentieri e i vecchi tratturi, che confluiscono a Canneto, in questo giorno non appaiono solitari e silenziosi; si animano del canto dei fedeli e del suono di fisarmoniche. Tante “compagnie” giungono ai piedi della Vergine. Il Rettore celebra la messa per i pellegrini di Rocchetta al Volturno che si apprestano a tornare a casa. Intanto le Compagnie, una dopo l’altra, sfilano davanti all’immagine della Madonna e, dopo essersi accostate al sacramento della Confessione, partecipano alle messe. Alle ore 12.00 nel Santuario inizia il solenne pontificale. Molti sono costretti a partecipare sostando sul piazzale. Nel pomeriggio si snoda la processione eucaristica. A sera, alle ore 21.15, la suggestiva fiaccolata, che accompagna la statua della Madonna Bianca di Settefrati per la Valle di Canneto.
22 agosto. Ore 4.00 del mattino, dopo la prima messa, molti pellegrini salutano la Madonna, incamminandosi verso Settefrati, dove aspettano l’arrivo della Madonna Bianca. Anche questo giorno la valle del santuario è un tappeto di colori. Nel pomeriggio la Compagnia di Campoli Appennino ha il privilegio di riconsegnare la Madonna Bianca alla Confraternita di Settefrati. Dopo circa quattro ore dalla partenza, la processione con la Vergine Bianca arriva a Settefrati. Quando la statua esce dal portale della chiesa il cielo si illumina dei caratteristici fuochi pirotecnici: è uno scrosciare di applausi, di “Evviva Maria”. Dopo il panegirico tenuto dal vescovo i pellegrini salutano la Vergine con la recita del santo rosario.
Giovanni Mancini