La gioventù di oggi non è più la stessa, i giovani non hanno più valori, gioventù bruciata,…queste ormai le sole parole che risuonano continuamente nei discorsi di strada ma anche durante gli incontri nelle nostre comunità quando si parla dei giovani.
Queste sono soprattutto le parole di chi non ha avuto la fortuna anche solo per poche ore di poter partecipare ai quattro giorni del campo giovanissimi di Azione Cattolica a Castellafiume.
Quasi cinquanta ragazzi, provenienti da tutta la diocesi, tra i 14 ed i 18 anni, che in maniera semplice, pulita guidati dall’assistente Don Fabrizio Caucci e dagli animatori dell’Equipe diocesana giovani di AC hanno meditato, si sono confrontati su vari temi, guidati dall’esempio di 3 personaggi del Vangelo, ed hanno pregato insieme. L’ultima sera del campo, tutti insieme facendo proprio il tema del campo 1xtutti…tuttix1, si sono divisi i compiti e preparato la serata. Impeccabile l’organizzazione, le ragazze in cucina sotto la supervisione delle due cuoche hanno “ammassato e steso” come si faceva una volta sagne e fagioli, pelato le patate e sbucciato la frutta. I ragazzi preparato il barbecue all’aperto, altri due gruppi si sono dedicati a preparare la musica, i tavoli e la coreografia. La serata è proseguita con puro divertimento ma in maniera semplice con canti, balli e giochi…si è visto quello che ormai da anni non si vedeva più, giovani che si divertono insieme dimenticando i loro telefonini con facebook e whatsaap.
Forse, questi giovani sono poche eccezioni che confermano la regola, che sono i ragazzi di buona famiglia che frequentano l’AC e le parrocchie. Assolutamente no, infatti, tre ragazzi di Castellafiume attratti dalla musica si sono affacciati per vedere cosa accadeva, qui travolti dall’entusiasmo dei nostri ragazzi si sono anche loro, con un po di imbarazzo iniziale, tuffati nel gruppo. Qualcuno dirà che è semplice essere presi dall’euforia e dalla gioia quando si ride e si gioca…ma tra lo stupore di molti i tre sono tornati ed hanno partecipato anche alla Messa celebrata nel bellissimo giardino della casa dove i nostri ragazzi alloggiavano…usando le parole del Nostro Vescovo al primissimo incontro arrivato in diocesi con i giovani di AC, questo è “Il contagio del contatto”…la nostra gioia ma soprattutto la nostra fede sono contagiose.
– Riccardo Petricca
