Si consiglia ai missionari la lettura e la riflessione di due testi della Conferenza Episcopale Italiana: “Il volto missionario delle parrocchie” e la “Lettera ai ricercatori di Dio”.
Il primo testo è articolato in due parti. La prima parte, che ha carattere introduttivo, delinea il contesto delle indicazioni pastorali proposte in seguito. Esso è costituito anzitutto dalla scelta della Chiesa in Italia di far assumere a tutta la pastorale una connotazione missionaria per la comunicazione del Vangelo (n. 1), rispondendo al cambiamento culturale in atto, di cui sono evidenziati alcuni fenomeni specificamente legati alla parrocchia (n. 2). Questa viene presentata come forma storica privilegiata che dà concretezza alla dimensione territoriale della Chiesa particolare (n. 3). Anche le parrocchie sono quindi coinvolte nel rinnovamento missionario chiesto oggi alla diocesi (n. 4). È un impegno che esige discernimento, valorizzando l’esistente e promuovendo con coraggio alcune scelte innovative (n. 5). La seconda parte della Nota è dedicata a illustrare le valorizzazioni e le scelte ritenute più significative. Ciascuno dei paragrafi si apre con alcune considerazioni di fondo di carattere pastorale, per poi passare a esporre indicazioni particolarmente significative per la missionarietà delle parrocchie. Si inizia con il primo annuncio del Vangelo, da riscoprire come azione essenziale della Chiesa in una società sempre più scristianizzata (n. 6). Dall’accoglienza dell’annuncio nasce l’itinerario di iniziazione cristiana, qui considerato in rapporto sia ai fanciulli che agli adulti (n. 7). Al vertice del cammino di iniziazione sta l’esperienza eucaristica della parrocchia nel giorno del Signore (n. 8). Si passa quindi a considerare come le parrocchie devono cambiare per farsi carico della situazione degli adulti, con particolare attenzione agli affetti – e quindi soprattutto alla famiglia –, al lavoro e al riposo (n. 9). Dal legame tra parrocchie e territorio scaturiscono indicazioni in ordine all’impegno caritativo, sociale e culturale (n. 10). Viene poi presentata la “pastorale integrata”: nella diocesi, tra le parrocchie – con riferimento anche alle unità pastorali –, con le altre realtà ecclesiali (n. 11). Infine, il testo si occupa dei protagonisti della missione nella parrocchia: i sacerdoti, il parroco anzitutto, i diaconi, i religiosi e le religiose, i laici (n. 12). Il paragrafo finale raccoglie alcuni atteggiamenti di fondo da coltivare per fare della parrocchia una casa che sia immagine della “dimora di Dio tra gli uomini” (n. 13).
Il secondo testo è stato preparato per iniziativa della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi della Conferenza Episcopale Italiana, come sussidio offerto a chiunque voglia farne oggetto di lettura personale, oltre che come punto di partenza per dialoghi destinati al primo annuncio della fede in Gesù Cristo, all’interno di un itinerario che possa introdurre all’esperienza della vita cristiana nella Chiesa. La Lettera si rivolge ai “cercatori di Dio”, a tutti coloro, cioè, che sono alla ricerca del volto del Dio vivente. Lo sono i credenti, che crescono nella conoscenza della fede proprio a partire da domande sempre nuove, e quanti – pur non credendo – avvertono la profondità degli interrogativi su Dio e sulle cose ultime. Il testo parte da alcune domande che ci sembrano diffuse nel vissuto di molti, per poi proporre l’annuncio cristiano e rispondere alla richiesta: dove e come incontrare il Dio di Gesù Cristo? Ovviamente, la Lettera non intende dire tutto: essa vuole piuttosto suggerire, evocare, attrarre a un successivo approfondimento, per il quale si rimanda a strumenti più adatti e completi, fra cui spiccano il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi della Conferenza Episcopale Italiana.
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