Descrivere il mondo dei bambini e dei ragazzi in così poco tempo è forse un po’ riduttivo ma abbiamo provato a fare una sintesi di quelli che, a nostro avviso, sono gli aspetti più importanti di questo bellissimo pianeta che sono i ragazzi. Al di là degli innumerevoli impegni che ciascuno di loro ha, sono anzitutto ragazzi che sognano, che nutrono passioni grandi e come tutti i bambini sanno già esattamente cosa faranno da grandi!
Per fortuna vanno ancora in bicicletta, a volte non escono di casa senza il pallone sotto braccio e l’amicizia, che nasce a volte tra i banchi di scuola, resta il sentimento più forte di questo loro tempo.
La piazza del paese delimita molto spesso i confini di tutto il loro mondo, qui si incontrano, chiacchierano tra loro, giocano e quando riescono a mettere da parte i social network e i videogiochi diventa la loro palestra di vita, in cui potersi confrontare e conoscere. Non sono infatti solo ragazzi che giocano, pur essendo irrefrenabile la loro vitalità e la loro energia, sono anche ragazzi che pensano e si interrogano; quello che manca a volte è lo spazio, materiale e temporale, per poter esprimere i pensieri e le domande e soprattutto manca qualcuno disposto ad ascoltarli. Siamo infatti portati a pensare che un campetto di calcio in cui correre o una saletta in cui fare festa il sabato pomeriggio sono quanto di meglio possiamo offrire alla loro età, ma in realtà non è così. L’errore che si commette più spesso è quello di considerarli “piccoli”, piccoli per le domande e l’impegno personale di fronte a tematiche considerate “grandi” come la solidarietà, il bene comune e anche la fede. L’esperienza ci insegna che anche nel loro piccolo può esserci tanta vicinanza e attenzione per chi ci vive accanto e tanto slancio nella preghiera e gli insegnamenti cristiano. Queste cose però non sono innate in loro, o meglio il piccolo seme che portano dentro ha bisogno di essere aiutato a maturare per portare i suoi frutti e di questo, oltre all’impegno personale dei ragazzi, hanno grande responsabilità le famiglie e quanti scelgono di seguire a vario titolo la loro crescita.
Non si può pensare infatti di parlare della vita di bambini e ragazzi senza parlare delle loro famiglie, non solo perché ne scandiscono i tempi e gli impegni, ma perché come per tutti i ragazzi della loro età i genitori, e in alcuni casi anche i nonni, sono il perno di tutta la loro vita, sono le persone più importanti, quelle da cui imparano di più osservandole, ascoltandole e seguendo il loro esempio. Non mancano certo situazioni di difficoltà e sofferenza, per i motivi più svariati, a cui i ragazzi purtroppo non sfuggono e di cui anche indirettamente soffrono pur senza manifestarlo apertamente.
I tratti essenziali della quotidianità e delle abitudini di tutti loro sono più o meno sempre gli stessi, a fare la differenza nella vita di alcuni sono le esperienze vissute. C’è un valore aggiunto che caratterizza la loro crescita ed è l’esperienza di fede, quella che li distingue dalla massa e che li rende speciali e in qualche modo “diversi” da tutti gli altri ragazzi, che non vanno oltre il campetto o la piazzetta del paese. Abbiamo detto che l’amicizia è al primo posto, dopo la famiglia, ma c’è un’amicizia più bella e importante di tutte le altre che se coltivata e accompagnata segue tutte le fasi della loro vita e si concretizza nelle scelte e negli atteggiamenti della vita di tutti i giorni. Questa amicizia nasce dal loro battesimo e cresce e si rafforza man mano che loro stessi crescono… non è vero che sono “troppo piccoli per portarli a messa”, ci è stato detto infatti <<lasciate che i bambini vengano a me>> senza specificare che età devono avere; e non è vero che “l’importante è che fai la prima comunione, poi si vedrà”, le promesse del nostro battesimo sono per la vita e non svaniscono una volta superate le tappe “obbligatorie” dei sacramenti. La loro richiesta è forte e costante, una richiesta di essenzialità e verità che a volte non è diretta o esplicita, ma si legge nel loro atteggiamento e nelle loro incertezze, basta saperla ascoltare e riconoscere.
Il video che abbiamo visto è frutto della sintesi delle descrizioni dei “nostri” ragazzi fatte da chi con questi ragazzi condivide un cammino, che perdura nel tempo nonostante le difficoltà oggettive di tempo e spazio, e che tenta di rispondere a quella richiesta di contenuti validi, alti e “grandi” che ci viene rivolta dagli stessi ragazzi che incontriamo al supermercato e nelle piazze e che ritroviamo nelle sale parrocchiali o negli oratori. Un cammino che ci rende parte del cammino personale di crescita di ciascuno di loro e che mette al centro l’unico Amico di cui non possono fare a meno e di cui tutti noi, genitori, insegnanti ed educatori di tutti i generi siamo testimoni con la nostra vita, il Signore.
Questo bellissimo mondo che sono i bambini e i ragazzi ci piace quindi vederlo così, come dicono le parole di questa canzone, “A sky full of stars”, come un cielo pieno di stelle, alcune più luminose altre meno ma non per questo meno importanti. Tutte queste stelle portano dentro una luce che brilla e illumina solo se sono circondate da un cielo sereno e limpido, quello che noi “grandi” abbiamo il compito, e forse quasi il dovere, di garantire a ciascuno di loro.