Intitolata alla Sacra Famiglia prende avvio proprio nella festa liturgica della Famiglia di Nazaret
Sabato 26 dicembre, vigilia della festa della Sacra Famiglia. A Cassino sta sorgendo una nuova comunità parrocchiale intitolata proprio alla Sacra Famiglia e a sancire solennemente questa nascita è venuto il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, che con il Vicario Don Fortunato ha fortemente voluto farlo in questa significativa data, per celebrare la prima Messa in un locale in via Volturno adattato a cappella, vicino al luogo dove sarà costruita la nuova chiesa.
E’ ben più importante la comunità parrocchiale, ha ribadito il vescovo Gerardo, fatta di persone, che la posa della prima pietra. Presto sarà dato inizio alla costruzione dell’edificio sacro che sarà pronto quando la comunità cristiana sarà formata, come comunità di “pietre vive”. Bellissimo concetto, che fa riflettere. Eppure la prima pietra c’è, è esposta sull’altare: è un mattone, donato da mons. Brandolini, già Vescovo di Sora per 16 anni, e che il Vescovo attuale ha pensato, insieme con Don Fortunato, di valorizzare in questo modo. La sua storia è in parte incisa nella sua terracotta e in parte registrata su un certificato che lo accompagna. Il mattone proviene dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma e, incluso nella muratura della Porta Santa del Grande Giubileo dell’Anno Santo 2000, è stato poi estratto il 16 novembre 2015, alla presenza del card. Vallini e del Capitolo Lateranense, durante la recognitio preparatoria al Giubileo straordinario della Misericordia e all’apertura della Porta Santa. Certo il mattone serve, ma ciò che edifica una comunità è la fede, ha sottolineato il Vescovo, perciò è la comunità che deve precedere ogni altra realtà che pure serve.
Il primo gesto del Vescovo, all’inizio della concelebrazione, è stato quello della benedizione con l’acqua santa della cappella, presbiterio, altare, pareti, ogni parte. Poi, portati da ministranti e deposti sull’altare, anche calice, pisside e patena, che serviranno all’Eucaristia. Tra i concelebranti, il sacerdote a cui è stato affidato il compito e la responsabilità di parroco, Don Salvatore Brunetti, finora cappellano militare e fra poco parroco a pieno titolo; Mons. Fortunato Tamburrini, Vicario Generale diocesano, che tanto ha lavorato alla realizzazione del progetto di questa parrocchia, che va avanti già dai tempi dell’Abate Bernardo, allora Ordinario diocesano, oggi Arcivescovo di Gaeta, e di altre nuove parrocchie nella Zona pastorale di Cassino; Don Giorgio Vargas, dell’ufficio di economato diocesano. Ad animare la liturgia il Coro della parrocchia di S. Antonio diretto da Tiziana Stavole e alla tastiera Antonio Spigola, animatore a S. Pietro Apostolo, parrocchia che ha molto aiutato, anche materialmente, per questa inaugurazione.
Nell’omelia il Vescovo Gerardo ha ricordato il valore della famiglia e il significato e la funzione della parrocchia sul territorio. Ogni famiglia santificata dall’amore di Cristo è sempre riflesso dell’amore trinitario. Gesù stesso, che si è lasciato educare dai genitori per trenta anni, ha testimoniato il valore della famiglia, in cui si impara a gustare la bellezza dell’amore. La vocazione di ogni parrocchia, famiglia di Dio, è innanzitutto custodire il mistero, come la famiglia di Nazaret, sul fondamento che è Gesù Cristo, pietra viva. Così i battezzati costruiscono il tempio come pietre vive.
Edificare nella carità è la seconda dimensione della comunità parrocchiale, come della famiglia cristiana. Terza dimensione della vita della parrocchia è testimoniare la fede, evangelizzare, offrire agli altri la grazia della presenza del Signore. Perciò deve conservare il suo volto popolare, come casa in mezzo alle case degli uomini, casa comune. Occorre, ha concluso Antonazzo, pregare intensamente per le vocazioni, non perché Dio chiami (Lui continua sempre a chiamare), ma perché i giovani rispondano con docile disponibilità.
Il Vescovo ha rivolto un grato pensiero a Don Fortunato “per il prolungato e saggio impegno”, che dura da molti anni, con cui ha seguito il progetto e la sua attuazione, insieme al geom. Francesco Donati. Ha ringraziato l’ing. Luca Di Meo, che ha messo a disposizione in modo molto vantaggioso questo locale come primo ambiente di culto della parrocchia, e Don Salvatore che ha accettato di prendersi carico di questa parrocchia.
Al termine della celebrazione, Don Salvatore ha preso la parola per ringraziare il vescovo ed i presenti, e per farsi conoscere ha detto qualcosa di sé, della sua vita di Sacerdote cappellano militare, delle sue missioni con i militari nelle operazioni di pace. Ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito anche all’allestimento del locale, il Vescovo regalando una statua della Madonna di Canneto, Don Fortunato e la sua parrocchia per l’aiuto concreto a preparare.
Ha poi detto che per questi primi tempi di avvio, sarà presente dal venerdì sera alla sera della domenica. Il sabato sera la Messa prefestiva sarà alle ore 18,00, mentre la domenica sarà alle 10,30. Poi, sulla base delle esigenze della comunità gli orari potranno essere modificati. Un caloroso abbraccio ha siglato le sue parole programmatiche.
Infine, dopo la benedizione, il Vescovo ha preso tra le mani il Bambinello, che era esposto sull’altare, e lo ha porto al bacio dei fedeli. La nuova parrocchia che nasce, intitolata alla Sacra Famiglia di Nazaret, non poteva trovare una data più adatta di questa.
Adriana Letta