Arpino: un libro dedicato alla chiesa S. Maria Assunta

Un prezioso strumento, che consente di rintracciare un’eccezionale documentazione della storia della locale comunità cristiana e dell’intera città di Arpino. Si può così definire l’ultimo libro del professor Nino Natalizia, intitolato Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta. Notizie storico–religiose–artistico–culturali. L’opera, redatta con l’ausilio di un apparato fotografico davvero pregevole, curato da Piero Luigi Albery, offre un’aggiornata presentazione del santuario arpinate del quartiere di Civita Falconara, frutto di un attento lavoro specifico riguardante oggetti e documenti relativi all’archivio della stessa chiesa Collegiata. Il lavoro di Natalizia è stato presentato nei giorni scorsi, con l’organizzazione di un apposito convegno, svoltosi nella stessa chiesa dedicata alla Madonna Assunta: all’evento hanno preso parte, tra gli altri, il vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, il parroco don Antonio Di Lorenzo, l’autore del volume Nino Natalizia, il sindaco di Arpino Renato Rea ed Alessandra Acconci, funzionario della Sovraintendenza per i Beni storico–artistici ed etno–antropologici del Lazio. Sia il vescovo Antonazzo che il parroco Di Lorenzo hanno salutato, con riconoscenza ed ammirazione, la pubblicazione del libro, richiamando il notevole sforzo della Chiesa italiana, necessario per la conservazione e la memoria dell’impareggiabile patrimonio artistico disseminato,sul territorio delle diverse diocesi. Dopo le annotazioni storiche, relative al sito in cui fu eretta la chiesa primitiva dedicata a Maria, il testo riporta una serie di documenti sulla chiesa, partendo sin dall’Alto Medioevo, passando poi ad una sezione che accompagna l’ideale visitatore a scoprire le bellezze custodite nel tempio sacro. Un capitolo a parte è dedicato alla statua della Madonna nera, custodita nel Santuario stesso. Dulcis in fundo, l’opera presenta, nel suo finale, un’accurata descrizione del materiale custodito nell’archivio della Collegiata arpinate. Una guida che risulterà, quindi, davvero utile a tutti coloro che si interessano a quel patrimonio culturale così vicino a noi, eppure a volte così trascurato.

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