Nella Chiesa “Santissima Trinità” di Balsorano, la sera del 6 febbraio, si è tenuta l’assemblea zonale, in cui gli operatori pastorali della zona di Balsorano – che ora comprende, oltre alle parrocchie della Valle Roveto, anche quelle di Forcella, Pescosolido e prossimamente Campoli – si sono riuniti per discutere e affrontare i temi legati al Progetto indicato dal Vescovo Gerardo Antonazzo. Compito dell’assemblea quello di rilanciare il programma, descritto nella Lettera Pastorale per l’anno 2014-2015: “Chi-amati a rispondere. Creati per amore, nati per amare”.
L’incontro si è aperto con un momento di preghiera presieduto da Don Domenico Buffone, parroco di San Vincenzo Valle Roveto, a cui sono seguiti gli interventi del vicario zonale Padre Alessandro Moreno Infante e di Don Bernardo Trelle.
La partecipazione e le parole dei presenti hanno messo in luce cosa voglia dire essere operatori pastorali e cosa sia un progetto pastorale: un atto di fiducia, un lavoro e un cammino da svolgere insieme, non solo come singole Parrocchie, ma come comunità cristiana. C’è bisogno di coraggio, speranza e vocazione perché siamo chiamati a rispondere al progetto di Dio. Essere operatori pastorali significa quindi “condividere”, “conoscere” ed “educare”, poiché, come cristiani, dobbiamo concepire la nostra vita secondo il piano di Dio.
Gli operatori delle diverse Parrocchie, con i loro interventi, hanno messo in evidenza le difficoltà, ma anche i traguardi raggiunti attraverso la messa in pratica del progetto pastorale diocesano.
Quello che è emerso dalle loro parole è che ogni comunità, in quanto diversa ed unica, deve rispondere alle proprie esigenze attivando progetti ad hoc, contemporaneamente, però, deve anche essere in grado di integrarsi e confrontarsi con l’esperienza delle altre comunità per camminare insieme.
Nel suo intervento conclusivo il Vescovo Gerardo ha ribadito l’importanza di queste forme di incontro e confronto assembleari, che consentono ai diversi operatori di conoscersi e scambiarsi idee. Ha ricordato, poi, come il progetto pastorale diocesano si sviluppi in due parti: una dottrinale, in cui la comunità è chiamata a riflettere su cosa voglia dire “la vita come vocazione”; l’altra, invece, dedicata agli orientamenti pastorali, ai programmi e alle iniziative da mettere in atto per dare attuazione alle riflessioni precedentemente fatte.
Sua Eccellenza ha infine invitato gli operatori pastorali a cercare di sviluppare al meglio le proposte della diocesi dando un ruolo particolarmente importante all’ascolto, che consente di sviluppare una pastorale integrata tra le Parrocchie.
Katia Valentini