Cassino: il Vescovo incontra gli studenti del biennio del Liceo “Carducci” e del “Varrone”
In questo speciale periodo di Avvento, che vede la nostra comunità e la nostra città di Cassino, partecipe di grandi eventi spirituali come l’apertura della Porta Santa, la scorsa domenica 13 dicembre e come il Natale in arrivo, non poteva mancare la visita del nostro Vescovo ad alcuni istituti superiori della città.
Proprio ieri venerdì 18 dicembre, il Vescovo ha fatto visita prima al Liceo Classico “Carducci”, poi al Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “M. T. Varrone”. In entrambi gli istituti, gli studenti del biennio hanno accolto con grande fervore l’iniziativa, preparando canti, balli, scenette teatrali sul tema del Natale e sul tanto discusso “Presepe sì presepe no”. La mattinata è iniziata con la visita al Liceo Classico dove il Vescovo è stato accolto dalle dolci note di 2 violini e un pianoforte, suonati dagli stessi studenti; qui, dopo i saluti della Dirigente, prof.ssa Filomena de Vincenzo, i ringraziamenti ed i saluti del Vescovo per l’accoglienza, tutti i presenti si sono riuniti intorno al presepe per un momento di preghiera e la benedizione dello stesso presepe realizzato dai ragazzi. Dopo quest’intenso momento non poteva mancare un po’ di sano divertimento, tutti in palestra dove i ragazzi, tra canti e balli hanno ben fatto sentire il vero Spirito del Natale mettendo anche in scena un mini spettacolo sull’importanza e sul senso del Natale per poi lasciare ampio spazio a domande e dibattito con il Vescovo.
Anche al Liceo Linguistico e delle Scienze Umane, dopo un momento di preghiera e la benedizione del presepe posizionato all’ingresso dell’istituto, tutti emozionati i ragazzi hanno accolto il Vescovo con simpatici canti. In entrambi gli istituti il Vescovo, alla presenza non solo di tutti gli studenti del biennio, di alcuni insegnanti, soprattutto dei docenti di Religione, Don Nello Crescenzi e Don Tomas Jerez, della preside e del personale tecnico ed amministrativo, ha sottolineato quanto sia contento e stupefatto quest’anno nel vedere così tanti Presepi, nonostante le tante discussioni al riguardo. In entrambi gli istituti ha messo in evidenza come una piccola “scena”, quella del presepe e di quello che la compone, abbia sempre da dire qualcosa di grande a qualsiasi persona di qualsiasi religione. Nel presepe, che noi ogni anno con amore ri-prepariamo, si riscopre il calore e l’amore che più di 2000 anni fa, persone di diversa religione e nazionalità, emanavano stringendosi intorno ad una rude capanna che accoglieva la nascita del Salvatore.
Varie e molteplici sono state le domande dei ragazzi, ma in tutti e due gli istituti, gli studenti si sono soffermarti sul messaggio dato dal Vescovo nella lettera “Felici di esistere”. Come si può essere felici di esistere? Felici di esistere non significa assenza di difficoltà, ma capacità di superarle, afferma il Vescovo; avere cura del nostro umanesimo ritrovando quei modi e quei valori che possono aiutarci a diventare persone felici, perché tutti nasciamo con il desiderio di essere felici, ognuno di noi si porta nel cuore il desiderio della felicità, il problema si pone nel cosa cogliere come valore capace di rendere la propria vita sempre più felice, ed è proprio in questo clima di Natale, che scopriamo come Gesù, con la tenerezza di un bambino viene ad incrementare e a dare risposta piena a questo desiderio di felicità. Il Vescovo sottolinea quanto sia importante ascoltare, imparare ad ascoltare la propria chiamata, imparare ad ascoltare i desideri del proprio cuore ed ascoltare l’altro, perché, in quest’era ed in questa società caratterizzata dall’elevata comunicazione tramite i numerosi social network, troppo spesso si dimentica di ascoltare, per dare valore alle cose futili di questo mondo.
Giornate davvero intense, dove solenni ma gioiosi ringraziamenti sono andati a tutti coloro che hanno partecipato e che hanno reso possibili le manifestazioni in entrambi gli istituti. Augurando un Santo e un Sereno Natale a tutti, ci si dà appuntamento a prossimi incontri.
Aurora Capuano
Foto di Alberto Ceccon e Aurora Capuano