Festa di San Donato V. e M.

Salve, o Santo Protettore, che di Dio la gloria godi…”, sono le parole con cui inizia il tradizionale inno popolare di San Donato, che accompagna tutti i fedeli che partecipano all’annuale festa di San Donato Vescovo e Martire, patrono dell’omonimo paese della Valle di Comino. Una festa religiosa e civile, che si ripete e rinnova ogni anno, iniziando con la novena di preparazione, che si svolge presso il Santuario, per arrivare al culmine il 07 agosto, giorno della Festa.

Anche quest’anno il nostro vescovo Mons. Gerardo Antonazzo ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica della mattina, insieme al vicario generale Don Antonio Lecce e al parroco don Akuino Toma Teofilo. Alla messa erano presenti anche il neo sindaco Enrico Pittiglio e altre autorità. Con la statua del santo esposta per il saluto davanti a numerosi fedeli e pellegrini, il vescovo ha pronunciato parole importanti e forti, di cui riportiamo dei brevi passaggi. Tre parole chiave: il Battesimo, la Chiesa, il Martirio, parole che riguardano la vita cristiana di ciascuno, perché “Cristiani non si nasce ma si diventa… si nasce creature … si diventa figli nel battesimo” e dato che la Chiesa è madre, “non si può essere al di fuori della Chiesa” perché “non si può essere figli senza una mamma”. Noi “dobbiamo pensare al Martirio, perché è guardando all’ideale massimo che possiamo sentirci spronati nella nostra vita verso la vetta… per essere a immagine e somiglianza di Dio”, come ha fatto San Donato con l’effusione del suo sangue.

Al termine della messa ha avuto inizio la processione per le strade del paese, con la reliquia (un dito) e la statua del Santo, sorretta dai devoti portatori. Il percorso, che viene leggermente variato ogni anno per poter coprire i vari quartieri, si è snodato per i vicoli del centro storico, passando per la piazza principale, per poi tornare alla chiesa posta in cima al paese da cui è iniziata. Nonostante la calura, durante il tragitto, si è mantenuto un clima di raccoglimento attraverso le preghiere, i canti e le musiche della banda. E’ stato emozionante vedere gli occhi lucidi dei Sandonatesi emigrati all’estero (tornati chi dall’America, chi anche dall’Australia) che assistevano al passaggio del santo e che ne seguivano il cammino; toccanti i momenti in cui la processione ha rallentato il suo passo per permettere ai malati in carrozzina e agli anziani, di avvicinarsi al santo e baciarne la reliquia. Due i segni forti: nella piazza principale, dove c’è stato il saluto del Vescovo a tutta la folla radunata e la benedizione finale presso il rione “Vallone” che ha chiuso il percorso della processione, prima di iniziare la faticosa e intensa risalita verso il Santuario.

Dopo la parte religiosa, la festa è continuata anche nella serata, con il concerto della banda e i fuochi d’artificio che hanno suggellato la gioia e l’entusiasmo di tutti i Sandonatesi che affidano le loro richieste e le loro speranze al proprio santo protettore e lo ringraziano incessantemente, dicendo a gran voce: “Evviva San Donato!”.

 

– Piercarlo Gugliotta


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