MESSAGGIO DEL VESCOVO GERARDO ALLA DIOCESI PER LA SETTIMANA SANTA
4 aprile 2020
Cari amici, senza retorica o moralismi inutili, desidero condividere alcune riflessioni per augurarvi buona Settimana Santa. Vi consegno una breve guida per vivere con fiducia e coraggio i prossimi giorni, che continuano ad essere segnati dalla tragedia dell’epidemia. Nella preghiera di questa Settimana così particolare portiamo nel cuore tutti gli ammalati, i familiari, coloro che si stanno sacrificando per assicurare l’assistenza necessaria, non dimentichiamoci delle tante situazioni di povertà che in questo periodo stanno aumentando. Se parliamo di Settimana Santa è anche perché i riti che celebriamo santificano la nostra vita, ci aiutano a cambiare in meglio.
La Domenica delle Palme è chiamata anche Domenica di passione. Mentre ci fa pensare alla sofferenza di Cristo, la parola “passione” parla soprattutto di amore. In effetti, quella di Gesù è una vera “passione d’amore” per noi, il suo è un amore passionale perché Dio è appassionato all’uomo, fino al perdono totale delle sue colpe. Questo rito delle Palme ci insegna dunque ad amare con passione, ad amare con tutte le nostre forze Dio e i fratelli, soprattutto chi è più in difficoltà e merita un supplemento di amore. La passione di Cristo ci dona la forza necessaria soprattutto quando amare ci costa e ci fa soffrire.
I riti del Giovedì Santo santificano soprattutto la famiglia, realtà molto prossima al significato del Cenacolo. Dal Cenacolo marito e moglie imparano a donare la vita l’uno per l’altro per fare memoria del dono del Corpo e del Sangue di Cristo. Genitori e figli imparano ad abitare la propria famiglia secondo il comandamento dell’amore: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri”. La famiglia è la migliore scuola dell’amore se insegna soprattutto ad essere gli uni al servizio degli altri, come Gesù con il gesto e il segno della lavanda dei piedi. E’ la capacità di amare e di servire che trasforma la vita di ogni famiglia in un vero Cenacolo di vita fraterna, in una “comunità eucaristica”, in una Chiesa a dimensione domestica.
I riti del Venerdì santo sono celebrati per santificare i nostri rapporti, le nostre relazioni. La Croce di Cristo inchioda il nostro egoismo, la nostra bramosia insaziabile di possesso, per fare della nostra esistenza un dono di sé all’altro … a interessi zero!
Il silenzio del Sabato santo non è segno di tristezza ma prepara e preannuncia la speranza e l’attesa, finchè la luce di Cristo non dia finalmente inizio all’alba dell’ottavo giorno nel quale tutto rinasce, nulla è perduto e tutto può ripartire. La speranza non “è l’ultima a morire”, ma è l’unica che non muore dal momento che Cristo risorge.
Cari amici, durante la Settimana santa potremo seguire in diretta tutte le celebrazioni del Vescovo sul Sito della diocesi e tramite Teleuniverso.
Buona settimana santa. Vi seguirò con la mia costante preghiera di padre e pastore. A tutti e a ciascuno di voi la mia particolare benedizione