Due punti della diocesi: la Valle del Santuario di Canneto e la città di Aquino, uniti da un “filo rosso”, da un percorso di fede: la peregrinatio della Madonna bruna. Questo è stato il momento solenne del primo maggio nella nostra chiesa locale, vissuto da migliaia di fedeli che, per seguire il cammino del Madre celeste, invece di recarsi nel Santuario tra i Monti della Meta sono scesi verso la Valle del Liri, dove nella Chiesa di Santa Maria della Libera, ad Aquino, hanno trovato l’effige della Madonna di Canneto, venuta loro incontro. Suggestivo è stato il momento di spiritualità vissuto da tutti i fedeli e culminato nella santa messa solenne, officiata dal vescovo diocesano Gerardo Antonazzo. Suggestivo perché le dinamiche e la fede dei pellegrini sono state uguali a quanto si vede presso il santuario di Canneto ogni anno, in occasione della festività di maggio e di agosto. E per questo motivo non sono mancati i tradizionali gruppi di fedeli giunti a piedi: “Le compagnie”, così come non hanno mancato di risuonare, con l’accompagnamento di diversi strumenti musicali, quali fisarmoniche ed altro, le note del tradizionale canto “Sui balzi in Canneto”. Oltre a questo, però, hanno avuto luogo anche momenti più solenni ed ufficiali quali la presenza delle realtà istituzionali, costituite dai Sindaci di molte comunità civili della zona e non solo, ma anche il momento religioso nel senso più stretto del termine, determinato dalle riflessioni che il vescovo ha offerto durante l’omelia della messa solenne quando, riflettendo sul senso e significato della Peregrinatio Mariae, iniziata nello scorso mese di settembre, ha paragonato il cammino compiuto dalla Santa Vergine all’Esodo del popolo ebraico ed all’esodo personale che ciascun fedele deve compiere per raggiungere il Regno di Dio. Nella circostanza dell’omelia mons. Antonazzo ha poi richiamato alla mente come varie figure bibliche abbiano compiuto il loro “esodo” mostrando una fede profonda che, secondo le parole di Papa Francesco, citate sempre dal Vescovo, è “decentramento di se stessi per cogliere il valore di una vita orientata verso il Signore”. Terminato il momento della solennità religiosa che quest’anno ha visto un’altra novità: la diretta televisiva streaming sul sito della diocesi, grazie all’impegno della Redazione “Pastorale digitale 2.0”, i fedeli, sciolta l’assemblea liturgica, hanno continuità a vivere la festività del primo maggio, con momenti conviviali, così come sono soliti fare presso la Valle di Canneto, ogni anno, nella data del primo maggio.
Giovanni Mancini