Due importanti appuntamenti per entrare ancor meglio nella vita civile e sociale, fatta di storia, cultura, identità, attualità e progetti per il futuro del territorio cassinate che ancora si riconosce come “Terra di San Benedetto”, sono quelli a cui ha partecipato il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo.
L’ inaugurazione dell’anno accademico 2014-2015
Il primo appuntamento è stato la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2014-2015 dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale, svolta giovedì 5 febbraio presso l’Aula Magna del Campus Universitario. Una cerimonia a cui il Rettore Ciro Attaianese, sostenitore di una visione più partecipativa e meno politica, ha dato un volto innovativo: bastava guardare la disposizione dei posti: nelle prime file non le autorità ma i giovani laureati e dietro a loro i personaggi autorevoli che numerosi hanno risposto al suo invito. Un modo per rendere anche con l’impatto visivo l’urgenza sociale di dare ai giovani il ruolo e l’importanza che meritano. Altro messaggio a forte impatto visivo, a significare l’internazionalità a cui l’Università è aperta, era lo striscione davanti al tavolo dei relatori che, come sintesi della relazione del Rettore, augurio e programma, portava degli ideogrammi giapponesi dal significato: forza e coraggio, mettetecela tutta per andare avanti. E per la prima volta, terzo impatto visivo e terzo messaggio di cambiamento in atto, tra le fila delle autorità, quelle religiose erano impersonate non più da una unica figura, ma da due distinte: il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo e l’Abate di Montecassino Dom Donato Ogliari.
In apertura il Coro dell’Università ha eseguito l’Inno Nazionale e poi una canzone dei Beatles, altro segno di europeismo e internazionalità. Poi si è dato inizio ai discorsi. Il Rettore Attaianese ha tenuto la sua relazione, l’ultima in quanto a maggio scadrà il suo mandato e sarà eletto il nuovo Rettore, in cui ha ripercorso l’intenso cammino fatto dall’università sotto la sua guida, sia quanto a innovazioni didattiche e di ricerca, comunicazione e partecipazione, sia quanto a iniziative, dai CNU (Campionati Nazionali Universitari) alla grande manifestazione per il 70° anniversario della distruzione e ricostruzione della città e dell’abbazia “Cassino PeaceFix 2014 – dai campi di battaglia ai campi di gara“, giochi sportivi con atleti di Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti; sia, infine, quanto a strutture, con l’apertura del Campus da poco inaugurato con le sue residenze universitarie che accolgono studenti e professori che giungono da tutto il mondo, e con la soddisfazione che oggi l’Università non ha più sedi in fabbricati in affitto ma solo di sua proprietà.
Il discorso del Rettore non è stato certo solo rivolto al passato, ma anzi tutto proteso al futuro, avendone già tracciato l’indirizzo di internazionalità, confermato non solo dagli ideogrammi giapponesi, ma sostanziato dalle varie convenzioni e protocolli firmati dall’ateneo cassinate con il Giappone. Un bilancio positivo, dunque, quello tracciato dal Rettore e confermato dalla testimonianza di due giovani, Daniele Marandola, laureato in Economia aziendale nel 2012 e oggi laureando in Economia e diritto di impresa, attualmente rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, e Cristina Silvestri, laureata a pieni voti in ingegneria delle Telecomunicazioni nel 2005 presso l’Università di Cassino e attualmente responsabile di un progetto dell’Enel. Il punto sulla situazione dell’Università cassinate è stato completato dalla relazione di Francesco Cuzzi, rappresentante del personale tecnico amministrativo.
Il clou della mattinata è stato l’intervento dell’ospite d’onore della cerimonia, il prof. Stefano Fantoni, che ha condotto importanti ricerche nel campo della Fisica Nucleare teorica e in quella dei fluidi quantistici, Presidente ANVUR, Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, che ha tenuto una interessante e approfondita prolusione sul tema quanto mai attuale: Meritocrazia o Meritofobia.
La cerimonia è stata anche l’occasione per consegnare i premi al merito edizione 2015, pergamene e premio in denaro e della mascotte Solana ai 24 migliori laureati dell’ateneo nell’anno accademico 2012-2013.
La BPC compie 60 anni – un pezzo di storia cittadina
La Banca Popolare del Cassinate si è impegnata a sottoscrivere un protocollo con l’Abbazia di Montecassino per rendere possibile il rifacimento degli affreschi della volta della basilica
Nella sala comunale Restagno gremita e alla presenza delle principali autorità civili e militari del territorio, la Banca Popolare del Cassinate ha festeggiato i sessant’anni dalla sua costituzione, avvenuta proprio nella sede del Palazzo Municipale il 5 febbraio 1955. La storia della banca si è intrecciata a quella della città che aveva appena cominciato la ricostruzione dopo la devastazione bellica.
Erano presenti, tra gli altri, il prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli, il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo, il Sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, il Rettore dell’Università degli Studi di Cassino Ciro Attaianese, le autorità militari, gli ex sindaci di Cassino, i rappresentanti del mondo industriale e imprenditoriale, i sindaci del territorio e in particolare quelli dei paesi che ospitano una filiale BPC. Anche stavolta erano presenti e vicine le due massime autorità religiose, il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo e l’Abate di Montecassino dom Donato Ogliari,
Dopo i saluti istituzionali, il presidente Formisano ha ripercorso non solo i primi sessant’anni di storia della BPC, ricordando il Senatore Piercarlo Restagno, sindaco e fondatore della banca, e i primi 43 soci fondatori, ma soprattutto quel patrimonio di valori da cui è nata la banca e che ancora oggi ne rappresenta il patrimonio più prezioso. Il Direttore Generale, Nicola Toti, ha voluto personalmente esprimere il proprio augurio alla banca, ricordando e ringraziando tutto il personale che, nel tempo, ha messo le proprie energie e la propria creatività a servizio della banca e della collettività.
Una menzione particolare e la consegna di una targa ricordo a Domenico Gargano, già sindaco di Cassino e socio fondatore della BPC, e ai primi tre dipendenti: Antonio Langiano – divenuto poi direttore generale -, Pietro Di Palma e Antonio Marino Cavaliere, che, con il loro lavoro e la loro professionalità, hanno contribuito alla crescita della Banca Popolare del Cassinate. Scambio di doni, poi, tra il Comune di Cassino e la Banca Popolare del Cassinate, a testimonianza di un solido rapporto tra le due istituzioni.
E’ poi intervenuto Giuseppe De Lucia Lumeno, segretario generale dell’Associazione Nazionale tra le banche popolari, che ha rimarcato l’importanza della struttura delle banche popolari, basate sul voto capitario. In un momento in cui nuovi progetti legislativi ne mettono in discussione l’assetto e la struttura, De Lucia ha ricordato come invece proprio le banche popolari abbiano saputo custodire un profondo rapporto con il territorio e abbiano sostenuto imprese e aziende in maniera forte, concreta e spesso decisiva.
Infine, la proiezione di un filmato che ripercorre la storia della banca, l’apertura delle diverse filiali, il restyling che gradualmente sta interessando tutte le agenzie, gli uomini che hanno fatto la storia della BPC. E poi, le immagini di Montecassino, con cui la BPC ha intrattenuto, da sempre un grande rapporto. Un rapporto che affonda le sue radici negli anni del dopo guerra e negli anni della ricostruzione. Per i Cassinati la ricostruzione dell’Abbazia era una priorità. Il legame del territorio con l’Abbazia significa storia, identità, spiritualità, cultura, tradizione, ma anche sguardo sereno sul mondo e sul futuro.
Il 15 marzo del 1945, settanta anni fa, venne posta la prima pietra della ricostruzione del monastero. Procedevano di pari passo il lavoro e la preghiera, così come volle San Benedetto nella sua Regola, fino a quando l’Abbazia tornò a splendere e ad essere un punto di riferimento per la città, per l’Italia, per il mondo.
Ma ancora oggi restano le tracce di quelle ferite e ancora oggi la volta grigia e vuota della basilica, priva di affreschi, racconta una storia di dolore, ma racconta anche il desiderio di bellezza, di pace, di completezza con cui Cassino, l’Europa e il mondo guardano a Montecassino. Per questo la Banca Popolare del Cassinate si è impegnata a sottoscrivere un protocollo con l’Abbazia di Montecassino per rendere possibile, attraverso l’individuazione dei giusti strumenti, il rifacimento degli affreschi della volta della basilica. Un impegno per il quale l’Abate, Donato Ogliari, ha voluto personalmente ringraziare la banca, ricordando come Montecassino sia un patrimonio per tutto il territorio ma anche per il mondo intero.
In conclusione dell’incontro il presidente Formisano ha sottoscritto, alla presenza dei rappresentanti politici e istituzionali del territorio, un documento nel quale la BPC conferma il proprio impegno per la tutela, la promozione, il sostegno di tutto il territorio, nel rispetto dei principi etici di tutela della persona, di onestà, trasparenza, professionalità, efficienza, correttezza, integrità.
Adriana Letta