Incontro Confraternite

Si è tenuto domenica pomeriggio con inizio alle ore 15.30 presso i locali dell’Istituto Teologico San Tommaso in Sora il PRIMO INCONTRO DI FORMAZIONE dei Priori, degli Assistenti e degli Animatori Pastorali di tutte le Confraternite della Diocesi.

<<Incontro fortemente voluto – dice il Delegato Vescovile per le Confraternite Don Antonio Molle- per rispondere ad una delle più grandi mancanze: la formazione. Riprendendo la lettera Pastorale del nostro Vescovo, voglio prendere come spunto un passo della prima lettera di San Paolo ai Corinzi, il capitolo 13, per l’esattezza, dove si parla della Carità. Ed è proprio su questa parola, la Carità, che incentreremo questo primo incontro di formazione. I membri delle confraternite –prosegue- devono essere testimoni di carità, ma questo termine non deve essere inteso nella sua accezione materiale, bensì come spirito d’incontro con il risorto di cui proprio San Paolo ne è un esempio. Non dobbiamo ridurre gli atti delle nostre Confraternite a mere manifestazioni esteriori o ad atti di assistenza sociale, questo non è il nostro compito. La carità non deve essere imbrigliata nei classici canoni mentali ma andare oltre. La carità va oltre i sentimenti umani. Faccio un piccolo esempio. In greco la parola amore viene tradotta con tre verbi differenti a seconda dell’accezione che vogliamo dargli. Il primo è EROS: inteso come amore carnale e passionale; il secondo è FILIA: inteso come carattere altruista ed amore verso colui che ci è vicino (amico); il terzo è AGAPE o CARITAS (in latino) che si intende come amore grande di donazione che ha la sua forza nel Dio Trinitario. E’ la grazia di Dio che ci trasforma; grazia che passa attraverso i sacramenti e ci rende testimoni del risorto. Oggi si è perso il valore della provvidenza, della pazienza, dell’attesa e della speranza, e come ha detto Papa Francesco, tutto si è ridotto ad una sorta di “McDonald”. Il compito delle confraternite –conclude- è quello di essere testimoni visibili di questo amore e di questa carità. La tradizione non deve diventare tradizionalismo e tutti noi dobbiamo ritornare a credere fermamente che è Dio a mandare avanti la Chiesa. >>

Dopo alcuni interventi dei presenti, prende la parola Michelangelo Restaino, membro della commissione diocesana per le Confraternite <<I membri della Confraternita sono e devono essere espressione della carità cristiana e non uomini delle processioni, o per lo meno non solo. Le nostre Confraternite fondano la loro esistenza sulle tre C: Culto, Carità e Cultura, ma di esse la più importante è la Carità. Con la commissione diocesana, che oggi rappresento come portavoce, abbiamo raccolto l’invito del Vescovo Antonazzo che punta molto sul tema della formazione; infatti abbiamo deciso di tenere nel corso di questo anno almeno 3 incontri>>

Infine, dando un po’ di numeri, Michelangelo conclude dicendo <<In diocesi ci sono 70 confraternite per un totale di oltre 5000 iscritti. Siamo la realtà più numerosa, ma allo stesso tempo la dimostrazione che, purtroppo, quantità non significa qualità… e su questo dobbiamo tutti riflettere molto attentamente>>.

A margine dell’incontro si è discusso anche sui prossimi cammini di fraternità, sia nazionale che regionale.

Prima di sciogliere l’assemblea il Delegato Vescovile ha lanciato una proposta a tutti i rappresentanti delle terne; proposta fortemente sostenuta dall’Ordinario Diocesano, S. Ecc.za Mons. Gerardo Antonazzo e ben accettata dai presenti: un incontro di formazione con tutti i membri giovani delle nostre confraternite da tenersi il 14 Aprile prossimo venturo. Sono i giovani a rappresentare il futuro, ed anche se numericamente esigui, è su di essi che bisogna puntare per il proseguimento di questa forma di vita associativa.

Dopo la preghiera, intorno alle 17.30 l’incontro si è concluso.

Simone Buzzeo

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