«La verità di un Vangelo vissuta ed incarnata: la nostra vocazione di cristiani»

La celebrazione di san Domenico Abate nella Basilica cistercense in Sora

«Vale la pena spendere la nostra vita secondo il vangelo». Con queste parole il vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, ha introdotto l’omelia ai festeggiamenti in onore a San Domenico Abate il 22 gennaio, ore 17, nell’omonima basilica, i monaci cistercensi, la corale e un gran numero di fedeli, si sono introdotti nell’atmosfera densa di preghiera di questo luogo sacro tanto caro a Sora. Hanno partecipato alla celebrazione anche alcuni sacerdoti della diocesi di Trivento, che venerano la stessa effige sacra. Il vescovo Gerardo ha ricordato come «I nostri modi di vivere la nostra fede ci devono ricordare come uomini, sullo stampo di san Domenico, hanno avuto un’intensa comunione con Dio per essere veri annunciatori del Vangelo; ricordiamo che le coordinate della nostra cristianità sono la preghiera, la solitudine e la contemplazione, in un mondo fatto di rumore, l’uomo si muove in una confusione spirituale e perde se stesso senza ascoltare la rassicurante voce di Dio. Dovremmo diventare viaggiatori instancabili sulle vie del Vangelo e non cristiani praticanti e non credenti, seguendo le parole di Papa Francesco – non cristiani verniciati di Dio e vuoti di fede – ci classifichiamo quindi “atei al contrario”. Tutto ciò non lo possiamo permettere, per questo dobbiamo ricordare che il battesimo ci santifica e di identifica, come san Domenico chiediamo di essere testimoni audaci e sinceri e predicatori temerari del Vangelo».

Alessandro Rea

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