È questo il titolo del libro presentato il 4 giugno presso la cattedrale di San Costanzo Vescovo e San Tommaso d’Aquino scritto da Grimoaldo Di Sotto, edito da “Arte Stampa”. Un “libretto” come lo ha definito lo stesso autore, che magistralmente ha spiegato dal punto di vista artistico le opere del Biancini e il mosaico di Carlo Maria Mariani che affascina il fedele che entra nel tempio aquinate, teatro nel 1974 della visita del beato Paolo VI in occasione del VII centenario del dies natalis del grande santo nato nel territorio di Aquino come ha voluto giustamente sottolineare il prof. Di Sotto dicendo che nella vita di grandi artisti del passato, la certezza sta soltanto nella data di morte perché alla nascita scarseggiavano i registri.
La presentazione è cominciata con il saluto del prof. Filippo Carcione, docente presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, che ha voluto sottolineare come all’età di 89 anni il prof. Di Sotto sia riuscito a creare un’opera dal sapore artistico con livelli più squisitamente teologici . Il professore corona con questa preziosa opera un curriculum di produzione letteraria che ha dato notevole contributo alla storia non solo di Aquino e della sua diocesi ma anche al territorio circostante comprendente le parrocchie facenti parte della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. Di Sotto con la “via pulchritudinis” ci insegna ad apprezzare la cattedrale la cui pulchritudo fa vibrare non solo le corde dell’appetito culturale ma anche le corde del cuore.
La parola è passata al parroco don Tommaso Del Sorbo che ha con commozione ricordato le difficoltà della guerra che ha totalmente distrutto Aquino, che grazie alla forza dei cittadini ha reagito ed è andata avanti prevedendo la ricostruzione di una cattedrale diversa dalla precedente, più grande, al centro della città in modo tale che potesse diventare il cuore pulsante della stessa. La cattedrale è stata costantemente arricchita da opere d’arte e non solo: si pensi alla pala di San Tommaso d’Aquino raffigurato nell’atto della composizione del “Tantum ergo sacramentum”, alla chiave di Sant’Eleuterio e al volume del prof. Grimoaldo e molto altro ancora.
Il relatore del volume è stato il Vescovo S.E. Mons. Gerardo Antonazzo che ha tenuto un intervento sul valore teologico del mosaico della cattedrale. Il Vescovo ha incentrato inizialmente il discorso sul significato di chiesa in quanto edificio e Chiesa, Ecclesia in quanto organizzazione e assemblea religiosa. Introducendo un motivo squisitamente filosofico il Vescovo ha considerato il nostro essere collocato in due coordinate, uno dei fondamenti della filosofia di Kant: tempo e spazio, realtà consegnate a cui siamo legati nelle nostre azioni e nell’esperienza spirituale.
La teologi a cattolica, infatti, deve “fare i conti” con ciò che Gesù è venuto ad insegnare e ad annunciare-Adorerete Dio in spirito e verità, Gesù ritiene che il culto di Dio sia svolto con Lui, Tempio e Corpo nato da Maria Vergine-. In questo tempio che è l’edificio-chiesa i fedeli “abitano” il mistero di Cristo, Tempio e Corpo: i fedeli, assemblea di pietre vive che celebrano il culto con il Padre diventano Ecclesia, menzionando qui la teoria agostiniana del “Christus totus”.
Il ragionamento del Vescovo si è spostato sulla differenza tra arte sacra e arte religiosa citando Benedetto XVI che afferma che lo scopo dell’architettura sacra è di offrire alla chiesa lo spazio più adatto all’adeguato svolgimento della sua azione liturgica. Tutto ciò però è stato esautorato e obliato soprattutto nelle chiese di matrice storica che a seguito di eventi bellici o naturali sono state ricostruite rivolgendo particolare attenzione alla struttura piuttosto che al tabernacolo che invece, in molti casi, è stato posto nei meandri più nascosti di una cappella.
Il punto di partenza della costruzione di una chiesa è sicuramente teologico e spirituale, che viene ampiamente raffigurato nella cattedrale di Aquino caratterizzata da uno stile armonico ed equilibrato non solo nelle opere di Angelo Biancini quanto più nel mosaico del Mariani che porta il fedele, raccolto dalle braccia di Cristo, ad elevarsi.
La presentazione si è conclusa con l’esegesi artistica delle opere della cattedrale da parte del prof. Grimoaldo Di Sotto che in breve ha emozionato l’attento uditorio. Nel mosaico sono presenti evidenti elementi della Summa Theologiae di San Tommaso d’Aquino che si promana verso l’”Oppidum comitiale”, mentre San Costanzo si promana verso l’”Urbs foederata”, i due status della città di Aquino post impero romano con San Costanzo e del Medioevo inoltrato con San Tommaso. Al centro dei protettori di Aquino c’è la raffigurazione di Cristo Risorto, che tuttavia presenta ferite, a braccia aperte come se volesse abbracciare la totalità. Sotto la croce c’è un capitello con sopra la Bibbia che rappresenta la derivazione di Dio all’umanità. Carlo Maria Mariani ha aderito all’arte bizantina rinnovandola in quanto riporta la sua firma, elemento non previsto nell’arte bizantina. Poi sono state spiegate le opere del Biancini; più caratteristica la Madonna sul tabernacolo che presenta tratti orientali ma è vestita con abiti ciociari che richiamano il territorio e reca in braccio il Bambino che ha raffigurato sul petto il sole di San Tommaso.
Andrea Marinelli