Cari amici,
mi rivolgo a tutti voi dalla Valle di Canneto, da più di un millennio santificata dalla presenza speciale della Vergine Bruna, luogo di vita e di speranza.
Luogo di vita: ce lo ricorda la bellezza della natura e l’abbondanza dell’acqua, simbolo di fecondità e fertilità. Qui veneriamo Colei ha dato la vita al Verbo di Dio, e la invochiamo quale Maria Madre di Dio e Madre della Chiesa, madre nostra.
Luogo di speranza: lo attesta nei secoli il cammino di milioni di pellegrini che qui hanno sempre cercato il volto della misericordia di Dio e del suo perdono, la riconciliazione del cuore e la conversione della vita, l’abbraccio e la protezione sollecita di Maria, la gioia della fraternità, l’amicizia spirituale della preghiera condivisa tra viandanti.
Cari amici,
in questo periodo viviamo tutti una forte condizione di paura, di incertezza fisica, psicologica e spirituale. Restiamo uniti prima di tutto nell’obbedienza civile alle norme decretate dal Governo per arginare il contagio dell’epidemia. Restiamo forti e saldi nella vita spirituale. L’epidemia del Coronavirus non può intaccare la forza della nostra fede, la fiducia nell’amore e nella misericordia di Dio. Gesù continua ad assicurare tutti: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
Se non possiamo partecipare alla Santa Messa, si rafforzi la preghiera in famiglia. Il digiuno eucaristico non impedisce di nutrirci del cibo della Parola di Dio: diamo più spazio all’ascolto di Dio con la lettura del Vangelo insieme, per lasciarci nutrire di speranza dalla sua Parola di vita. L’isolamento al quale siamo tenuti non sia motivo di solitudine, ma sia abitato dalla presenza di Dio. In famiglia si ritorni anche alla recita della Corona del Rosario che non contagia, ma riscalda il cuore della tenerezza di Maria, Madre della Fiducia.
Cari amici,
questo tempo di Quaresima reso ancor più speciale da questa difficile prova ci prepari alla luce della Pasqua: coraggio, ritorneremo alla vita ordinaria da risorti, profondamente cambiati non dalle nostre lamentele ma dalla responsabilità che impegna in una profonda e seria revisione di vita. Vi sono vicino con il cuore di padre e fratello.
Fidiamoci di Dio, affidiamoci alla Vergine Maria.
Sora, 8 marzo 2020
Gerardo, padre vescovo