Per la mia terra e la mia gente

Francesco Giorgino alla presentazione del libro di Domenico Gargano

Nella Sala Restagno del Comune di Cassino è stato presentato giovedì 25 giugno il libro edito dal CDSC (Centro Documentazione e Studi Cassinati) “Per la mia terra e la mia gente – Domenico Gargano nelle Istituzioni”, a cura di Erasmo Di Vito, Ed. Ugo Sambucci, Cassino 2015.

Un parterre di tutto rispetto, una sala stracolma di persone che amano Cassino, la sua storia e la sua gente, tra cui alcuni ex sindaci della Città, illustri relatori e, vera chicca, un moderatore d’eccezione, Francesco Giorgino, giornalista Rai. Quella che poteva presentarsi come una serata di memorie lontane si è rivelata come un incontro gradevole, brillante e non volto all’indietro ma anzi con la voglia di guardare al futuro.

“Un grande uomo” Domenico Gargano, autore e ispiratore del volume e protagonista della serata, a dispetto dell’età avanzata (ha superato i 90 anni), un grande uomo – ha detto in apertura Giorgino – che la Provvidenza ha voluto preservare in tutta la sua lucidità e il suo spirito. E il libro, ha continuato il giornalista, è un documento che viene consegnato al territorio e all’Italia intera, con una ricostruzione storica fatta in modo puntuale e documentato. E questo, ha ancora sottolineato, ha due grandi meriti: serve a preservare l’identità di un territorio, mentre oggi si tende a perderla, tanto che sociologi come Zygmunt Bauman parlano di “identità liquida”. Dunque, il libro consente, di qui al futuro, di avere una pietra miliare, possiamo definirlo “libro di Gargano e della Città di Cassino, perciò particolarmente interessante. Altro merito della pubblicazione, secondo Giorgino, è che contrasta la tendenza odierna a schiacciarsi sul presente (il “presentismo”, la “cultura del cronometro”); qui è ben chiara la saldatura tra passato, presente e futuro.

Con simpatia e centrando appieno il carattere del personaggio, impegnato lungamente in politica e che ha ricoperto per anni il ruolo di Sindaco di Cassino e di Presidente della Provincia, Giorgino ha detto di essere rimasto colpito da come Gargano voleva Cassino al centro della regione Lazio: mancava solo che chiedesse una succursale del Quirinale a Cassino! La figura del Comm. Domenico Gargano, ha osservato ancora, è ricostruita meticolosamente, anche nel suo amore incondizionato per Giulio Andreotti.

Dopo la sua brillante introduzione, il moderatore ha dato la parola al prof. Gaetano De Angelis- Curtis, Presidente CDSC, che ha tracciato un inquadramento storico della figura e dell’opera di Gargano, militante della Democrazia Cristiana, consigliere comunale rieletto per trenta anni, varie volte assessore, sindaco per due mandati, consigliere regionale, Presidente della Provincia, ma quello che ha voluto sottolineare è stato il momento in cui, su richiesta di Andreotti, seppe fare un passo indietro per non dividere, per il bene della città.

A questo punto prontamente Giorgino ha chiesto all’interessato quanto gli fosse costato quel passo indietro, e Gargano, altrettanto prontamente, ha ammesso che sì, gli era costato molto, ma lo fece, con dispiacere ma per senso del dovere.

E così è andata avanti la serata, con piccole “incursioni” del moderatore negli interventi dei relatori con domande puntuali e acute a chi parlava e a Domenico Gargano, perché “si componesse così il mosaico” della sua storia e della sua personalità.

Al Sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, ha chiesto se, dal momento che il Sen. Piercarlo Restagno fu chiamato “il Sindaco della ricostruzione”, si poteva definire Gargano “il Sindaco dello sviluppo”, e la risposta è stata sì. Se Cassino ha continuato a crescere lo deve a persone come Gargano, ha affermato il Sindaco, e questo libro è “l’ennesimo atto di amore per la sua gente e per la sua terra che ricorda a tutti noi quanto ha fatto per la nostra città, per noi e per i nostri figli”. Per questo, sicuro di interpretare il sentimento di tutti i cittadini, Petrarcone ha espresso “a lui, alla sua famiglia ed alla signora Flora gratitudine e riconoscenza”.

Una parola speciale è andata, con la testimonianza di Erasmo Di Vito, alla sig.ra Flora, moglie del Commendatore, che lo ha sempre aiutato a conservare i documenti numerosissimi utilizzati per il libro.

Provocato dal moderatore, che intravedeva un certo campanilismo nostrano nella storia della nascita dell’Università cassinate, il Prof. Ciro Attaianese, Rettore dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, ha affermato con sicurezza che se non ci fosse stata quella storia di cui il libro parla, oggi non ci sarebbe la grande realtà che è l’Università, divenuta punto di riferimento del territorio, con l’intensa attività di collaborazione e supporto alle attività produttive, che la politica farebbe bene a trattenere sul territorio. Il Rettore si è detto poi colpito dalla energia morale, che trasuda dal libro, di chi ha anteposto il bene di tutti al bene del singolo, e inoltre la capacità strategica di governare guardando avanti.

Per il fatto che Gargano sia sempre stato un cattolico militante, come il libro ampiamente dimostra, il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, non poteva sfuggire alle domande di Giorgino al riguardo. “Avendo ricevuto il libro solo oggi, ha risposto il Vescovo, ho avuto il tempo solo di sfogliarlo, ma prima di cominciare ho parlato con il Comm. Gargano, mi son fatto discepolo di un testimone, ed ho potuto cogliere uno spirito combattivo ancora in auge, un animus interiore che lo pervade come se fosse ancora il sindaco di Cassino”. Già nel titolo “Per la mia terra e la mia gente”, ha proseguito, c’è un riferimento forte al territorio, un rapporto indissolubile, un cordone ombelicale, ma si sente che non c’è niente di possessivo, nessun personalismo, ma solo passione che si è fatta servizio, con spirito di dedizione e applicazione di grande e intelligente spessore. Gargano, nella bella dedica che mi ha scritto sul volume, – ha continuato il Vescovo – parla dell’opera della Chiesa di ricostruzione delle coscienze, altrettanto importante della ricostruzione materiale. La memoria non deve destare nostalgia del passato, ma diventare una consegna ardua, impegnativa di quello spirito di dedizione di cui anche oggi c’è tanto bisogno per ricostruire la nostra società.

Non poteva mancare la domanda sul rapporto tra Montecassino e Cassino e sul dispiacere per il decreto papale del 2014, cui si accenna nel libro, ma Antonazzo ha prontamente risposto che anche ora c’è il “procedere di comune accordo”, di cui anche la Santa Sede sta prendendo atto, ed ha annunciato che il prossimo mese uscirà il Bollettino Diocesano in cui saranno pubblicati i due decreti attuativi, in latino e in traduzione italiana, da cui si coglie lo spirito del Papa: custodire il valore spirituale dell’Abbazia e custodire la pastorale del territorio con una presenza più assidua del Vescovo. E’ constatazione unanime e concorde, ha affermato, che l’unione delle due diocesi è stata un bene per tutti, per l’Abbazia e per la crescita spirituale del territorio.

Il finale è stato un fuoco di fila di domande brevi dirette allo stesso Gargano: sulle sue umili origini, e qui ha raccontato degli studi, del suo vocabolario di latino, di undicesima mano, della sua frequentazione con l’amico Franco Assante (poi divenuto avversario politico) che aveva il traduttore…; sull’accoglienza dei concittadini che si recavano da lui per essere aiutati per pratiche varie, e lui che li riceveva anche a casa, lasciando la porta socchiusa…

E infine: come è cambiata la politica oggi? E’ cambiato tutto, ha risposto Gargano, oggi sarei un pesce fuor d’acqua. Ai miei tempi, quando si dava la parola si doveva mantenere, una stretta di mano valeva più di un contratto scritto. Quando sono andato in pensione ho capito che dovevo chiudere.

La cosa di cui va più orgoglioso? L’Università. Il rimpianto più grande? Non aver ottenuto Cassino provincia. Una parola a moglie e figli? Senza l’aiuto di mia moglie non avrei fatto questa fortuna politica. L’ho condannata a grossi sacrifici. Debbo tutto a mia moglie.

E’ vero, il mosaico della persona è venuto fuori completo, piacevole e pieno di sfaccettature, commovente ma ricco di humor e di simpatia. Un ritratto a tutto tondo di una persona, di una città, di un popolo. Grazie ad un libro, composto con passione e perizia. Grazie all’autore editoriale Erasmo Di Vito, grazie al presentatore Francesco Giorgino e soprattutto grazie ad un nonagenario con lo spirito sempre vivo e giovane, Domenico Gargano.

Adriana Letta

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