REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO

stemma - piccoloD.V. 02/2014

Prot. n. 29/14

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO

Art. 1- Natura e fine
Il CPD, quale organismo di comunione ecclesiale, opera per la crescita dell’unità e della fede nella Chiesa particolare.

Art. 2 – Composizione
Il CPD è composto:

a. dai membri di diritto
Vicario generale, Vicari Zonali, Rettore del Seminario, Direttore Ufficio Caritas, Direttore dell’Ufficio Liturgico, Direttore dell’Ufficio Evangelizzazione e Catechesi, Delegato Vescovile per la Consulta delle Aggregazioni laicali.

b. dai membri eletti
Un rappresentante eletto dai Diaconi permanenti, uno dai Religiosi, una dalle Religiose e uno dagli Istituti secolari, il Segretario di ogni Consiglio pastorale zonale, i membri del Consiglio di presidenza della Consulta delle aggregazioni laicali;

c. dai membri di nomina vescovile di numero non superiore ad un quinto della totalità dei membri.

Tutti i membri del CPD, a qualunque titolo vi facciano parte, debbono considerarsi dei discepoli di Cristo, con un mandato rícevuto dalla Chiesa, per un servizio gratuito e volontario, da offrire alla comunità diocesana, per favorirne il cammino di comunione e di santificazione, e per realizzare la sua missione evangelizzatrice, avendo di mira unicamente “la salvezza delle anime, che deve sempre essere nella Chiesa la legge suprema” (can. 1752).

Art. 3 – Compiti del Presidente
1. Spetta al Vescovo, in qualità di Presidente, oltre che convocare e presiedere le riunioni del CPD:

a. stabilire l’Ordine del Giorno, sentito il Consiglio di presidenza;
b. approvare o meno e rendere esecutive le proposte emerse, demandandone l’esecuzione agli uffici competenti;
c. renderle di pubblica ragione nei modi che ritiene più opportuni, oltre alla pubblicazione sulla rivista diocesana.

2. Il Presidente può affidare ad un membro del Consiglio di Presidenza il compito di moderare le riunioni

Art. 4 – Compiti del Consiglio di Presidenza
Il compito del Consiglio di presidenza è coadiuvare direttamente il Presidente:

a. proponendo gli argomenti da trattare in assemblea, anche sulla base di richieste provenienti dagli altri membri del CPD o dalle comunità ecclesiali;
b. coordinando i lavori delle commissioni;
c. provvedendo alla preparazione di eventuali documenti di informazione.

Art. 5 – Compiti del Segretario
Il Segretario, oltre ai compiti indicati nell’art. 8 dello Statuto, deve:

a. redigere il verbale di ogni riunione del CPD
b. tenere aggiornato 1’elenco dei consiglieri, provvedendo agli adempimenti necessari per la sostituzione durante il corso del mandato del CPD;
c. curare la redazione, l’invio dell’O.d.G. delle riunioni con i documenti annessi, e l’avviso di convocazione;
d. raccogliere la documentazione dell’attività del Consiglio;
e. mantenere i contatti con i Consigli Pastorali Zonali e Parrocchiali;
f. svolgere tutte le attività necessarie per il buon andamento del Consiglio, in collaborazione con il Vescovo ed il Consiglio di Presidenza.

Art. 6 – Convocazione del CPD
Il Vescovo, attraverso la segreteria, convoca il CPD con avviso scritto, anche via e-mail, inviato dieci giorni prima delle riunioni ordinarie, e cinque delle riunioni straordinarie.
L’avviso deve contenere gli argomenti all’O.d.G., il luogo, la data, l’orario d’inizio e di fine della riunione.

Art. 7 – L’Assemblea
Le riunioni dell’Assemblea sono presiedute dal Vescovo o da un suo delegato. Saranno valide con la presenza della maggioranza assoluta dei membri. Non sono ammesse deleghe o sostituzioni.

Art. 8 – Svolgimento delle riunioni
Ogni riunione dell’Assemblea si aprirà con la preghiera, cui seguirà la lettura del verbale della riunione precedente e la sua approvazione. Si passerà, poi, all’esame degli argomenti all’O.d.G. introdotti, se necessario, da una breve relazione.
I relatori saranno designati dal Consiglio di Presidenza.
Seguirà la discussione, cui potrà intervenire ogni consigliere, dopo aver chiesto la parola al moderatore.
Al termine della discussione il relatore potrà replicare agli interventi e formulerà le mozioni conclusive. Tali mozioni, se il presidente lo riterrà opportuno, saranno sottoposte a votazione, che avverrà o per alzata di mano o per appello nominale o per scrutinio segreto.

Art. 9 – Esecuzione
Le decisioni del CPD potranno essere rese esecutive dal Vescovo, se, quando, e nei modi che egli riterrà opportuni.

Il presente Statuto entra in vigore a partire dal 01 febbraio 2014.

Sora, dalla Sede Vescovile, 28 gennaio 2014,
Memoria di s. Tommaso d’Aquino

Il Vescovo

+ Gerardo Antonazzo

 

Il Cancelliere Vescovile

Sac. Mario Santoro

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