Se fa male, non è amore
A Cassino per la Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, la parrocchia Sant’Antonio ha ospitato ieri l’iniziativa diocesana di sensibilizzazione.
Il vescovo: «L’unica cura di questo male è nell’educazione alla libertà dell’altro»
La parrocchia Sant’Antonio di Padova in Cassino ha proposto, ieri 17 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un convegno di prevenzione e sensibilizzazione per la protezione e l’accompagnamento delle situazioni di fragilità psicoaffettiva che ne derivano. Organizzato dalle responsabili dello Sportello antiviolenza da tre anni attivo nei locali della comunità, l’avvocato Roberta de Feo e la psicologa clinica Enrica Vignola, la manifestazione ha proseguito “l’itinerario di liberazione” – così lo ha definito il parroco di Sant’Antonio, don Benedetto Minchella – offerto alle vittime affinché trovino aiuto per risanare le ferite provocate dalla violenza psicologica o fisica subita. Il titolo del convegno, “L’amore non colpisce mai in faccia”, che cita l’omonima canzone di Nek, esprime l’esigenza fondamentale dell’iniziativa convegnistica: affidare alle vittime gli strumenti per riconoscere la “sintomatologia” della violenza; contribuire ad abbattere in loro l’errata interpretazione delle sue varie forme – subite a causa del senso di colpa, del timore dell’abbandono e della mancanza di sostegno esterno – come segni di attenzione o “messaggi educativi” del partner; condurre le vittime a prendere coscienza che non è amore quello che irrompe nel rapporto di coppia con atti di violenza. Il convegno è stato introdotto dai saluti del parroco Minchella e del vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, il quale ha affermato che l’educazione al rispetto della dignità e della libertà dell’altro è la cura dell’amore: un passaggio imprescindibile, perché il “vero amore non violenta la libertà altrui”, ma la preserva e la dona; invece “l’amore malato di egoismo e di possesso, può arrivare all’estremo della follia di un delitto passionale”. Nella prima parte del convegno l’avvocato de Feo ha presentato le attività dello Sportello antiviolenza della parrocchia ed ha descritto la tipologia degli interventi messi in atto e la prassi da osservare per affrontare, nel caso di violenza di genere, la richiesta di aiuto presentata, mentre la dirigente del Commissariato di Cassino, Giovanna Salerno, ha illustrato le dinamiche della “spirale della violenza”. Emozionante la testimonianza che una vittima ospite del convegno ha dato della propria storia di violenza domestica, conclusa da un lieto fine grazie allo Sportello antiviolenza, raccontando come da essa abbia tratto insegnamenti utili ad altre donne imprigionate nelle stesse drammatiche situazioni per uscirne. Il dibattito con l’assemblea ha concluso il racconto e avviato un dialogo tra gli ascoltatori e la protagonista della storia di violenza che ha permesso di approfondire le problematiche che intervengono quando la violenza prende il posto dell’amore entro le mura domestiche. Alla manifestazione hanno partecipato le venticinque coppie del corso prematrimoniale parrocchiale che si apprestano a diventare famiglia, perché sia loro dato uno strumento preventivo per interpretare ogni gesto di violenza e contenere le tensioni che possono insinuarsi nel rapporto uomo-donna, nell’ambito delle dinamiche familiari, fino a manifestarsi addirittura negli ambienti della socialità. Il convegno ha visto anche la partecipazione delle famiglie coinvolte nella preparazione catechistica parrocchiale, alcune dimostratesi fin dalla segnalazione dell’evento particolarmente interessate, in quanto – riferisce don Minchella da alcune confidenze ricevute – testimoni impotenti di casi di violenza e della ritrosia delle vittime a ricorrere alla consulenza del Centro Antiviolenza per il timore che, con l’attivazione immediata dell’intervento della polizia, sia posta in pericolo l’incolumità propria e della famiglia, preferendovi una soggiacienza psicologica e fisica al carnefice, ritenuta erroneamente più “risolutiva” ed efficacie dell’aiuto del personale competente. Il Convegno si inserisce come unica iniziativa a livello ecclesiale della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo e vuole essere un ausilio a creare una cultura di prevenzione, accompagnamento e sensibilizzazione verso questo tema tanto delicato, quanto preoccupante.
Andrea Pantone
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