Testimonianza di suor Myriam della Comunità Religiosa delle Monache Benedettine di Arpino

“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15)

Con le parole di Gesù, mi presento a voi, convinta che nulla possiamo senza il Suo aiuto e che da Dio parte ogni iniziativa. L’inizio di ogni vocazione è scoprire nel proprio intimo d’essere stati scelti da Dio non per le nostre opere, ma per una Suo disegno d’amore. Ci scopriamo cosi destinatari di un immenso dono, che attende una risposta. L’eccomi della nostra vita, il “fiat” nel quotidiano, per noi monache, è un apostolato fecondo nell’amore, in monastero.

Sono sr. Myriam e anche per me la scelta di rispondere all’Amore con amore, è stata l’adesione a un richiamo interiore. Il mio “si” si è concretizzato nel Monastero benedettino “Mater Unitatis” in Romania, dove fui accolta tre anni fa. Ho trascorso lì un “tempo forte” dove ho imparato alla “scuola del divin servizio”, come definisce S.Benedetto il monastero, a condividere con le sorelle ciò che veramente conta e ha valore: il donarsi a Dio e ai fratelli nel rinnegamento di sè, nel nascondimento, nella preghiera, in un amore senza limiti.

Spinte dall’amore, possiamo percorrere il mondo, in lungo e in largo, poichè il cuore che ama non può essere imprigionato dalle grate, è vicino ad ogni uomo che soffre, si associa ad ogni gioia per lodare Dio, è amico di chi è solo, è rinchiuso con i carcerati, non sa darsi pace finchè Cristo non diventi tutto in tutti. Attraverso la preghiera e il sacrificio, si vola accanto alle membra più lontane del Corpo mistico che è la Chiesa.

La mia vita religiosa iniziò da giovanissima, quando, per rispondere alla chiamata del Signore ho scelto di far parte della famiglia delle Serve dei Poveri fondate a Palermo dal Beato Giacomo Cusmano, poichè i monasteri cattolici non c’erano in Romania; sono giunta ai voti perpetui. Nonostante il mio amore per i poveri, il desiderio della vita contemplativa è rimasto nel mio cuore, desiderio che oggi è realizzato, grazie alla comprensione dei miei superiori. Con il loro permesso e benedizione posso ora, ma in modo diverso, collaborare con loro, perchè il fuoco della carità accenda tutti i cuori degli uomini, vicini e lontani.

Il tempo trascorso nell’attesa non è stato inutile, ma formativo, e se crediamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, scopriamo come è meraviglioso abbandonarsi nelle mani del Padre, che desidera guidarci alla vera felicità attraverso il semplice e faticoso sentiero della vita. Chiedo che preghiate per me, come io faccio per voi, perchè nella vita monastica io diventi una lode della gloria di Dio.

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