«Insegnaci a pregare». Questa esortazione ha dato inizio e ha concluso lo scorso venerdì 17 gennaio il primo appuntamento della scuola di preghiera per i giovani. La stessa esortazione con cui i discepoli si sono rivolti a Gesù chiedendogli di insegnare loro il modo più giusto per rivolgere a Dio la loro preghiera, come ha ricordato il vescovo Gerardo Antonazzo che ha rivolto il suo saluto ai giovani, con il suo grazie per la numerosa partecipazione. La chiesa di Santo Spirito,diventata luogo di appuntamento per gli eventi di pastorale giovanile, gremita di giovani, singoli, in gruppo, alcuni accompagnati dai loro sacerdoti, che in maniera così esplosiva hanno accolto il caloroso invito del vescovo, dei parroci, dei responsabili di zona, a vivere questa esperienza così profonda di vicinanza a Dio. E forte era il silenzio, scandito solo dal canto e dalla preghiera davanti a Gesù Eucarestia, che ha stupito chi non si era accorto di quante giovani vite affollavano non solo i banchi, ma anche lo spazio disponibile in piedi nella pur capiente chiesa, provenienti da Sora e da tanti centri della zona nord della diocesi, ossia Valle Comino, Valle Roveto e Valle del Liri.
“Perché pregare? Come pregare?” Questi interrogativi il vescovo ha rivolto ai giovani introducendo il suo discorso e spiegando quindi la ragione dell’iniziativa della scuola di preghiera. Rendere consapevoli e portare a conoscenza di quali sono le varie forme con cui ogni credente può rivolgersi a Dio, per ringraziare, supplicare, glorificare… per insegnare soprattutto a rendere i giovani capaci di divenire veramente disponibili ad un dialogo interiore nella preghiera. Pregare è amare e sentirsi amati. Dio è amore, e noi suoi figli dobbiamo dimostrare di saper ricambiare con il nostro cuore, con le nostre parole, con tutto il nostro essere questo amore, che lo ha spinto a mandare il suo Figlio per la nostra salvezza, e lasciare che per noi morisse, prendendo su di sé il nostro peccato. Quell’amore di Padre che ha resuscitato Gesù dalla morte, per dimostrare al mondo quanto grande sia questo amore. Per questo primo appuntamento, l’equipe di pastorale giovanile ha voluto proporre l’adorazione eucaristica accompagnandola alla recita del vespro, componente fondamentale della liturgia delle ore, che consiste nel canto di salmi, cantici e inni, con l’aggiunta di preghiere e letture tratte dalla Sacra Scrittura. Essa, secondo la stessa Chiesa, è partecipazione sacramentale alla preghiera personale di Gesù Cristo: egli continua incessantemente a pregare e lodare il Padre nella preghiera della Chiesa. Le preghiere sono previste in diverse ore della giornata, articolata nelle ore canoniche. Le due ore principali sono le Lodi Mattutine, che si celebrano all’inizio della giornata ed appunto i Vespri, che si celebrano alla sera, solitamente all’imbrunire o prima di cena. Comprende anche altre ore minori: l’Ufficio delle Letture, l’Ora media e la Compieta. È articolata in un ciclo di quattro settimane (il Salterio), nel quale si recitano quasi tutti i salmi. Lo schema della Compieta è invece articolato su una sola settimana. I giovani hanno così partecipato a questa preghiera forse per molti poco conosciuta, scandendo i salmi recitati con canti animati da una folta rappresentanza del coro dei giovani. Dopo la reposizione del Santissimo Sacramento, il vescovo ha ripreso la parola per augurare a tutti i presenti di proseguire poi nel silenzio delle proprie stanze la preghiera corale appena celebrata, pregando tutta la notte in questo modo: ripetendo fino ad addormentarsi Signore, insegnaci a pregare, per risvegliarsi così al mattino seguente con ancora queste parole sulle labbra… lasciandosi quindi accompagnare dalla preghiera in tutti i momenti della propria vita. L’invito a tutti è per il prossimo appuntamento, il 21 febbraio sempre a Sora, nella chiesa di S. Spirito.
Carla Cristini