Anche la parrocchia di Santa Lucia in Castrocielo ha celebrato il Giubileo della misericordia presso la basilica santuario di Canneto. Dopo il viaggio in pullman dalla piazza centrale del paese, giunti presso la località detta “Don Bosco” (il valico montano tra il paese di Settefrati e la vallata del santuario) i fedeli castrocelesi, accompagnati dal parroco, don Natalino Manna, dalla località sopra citata hanno compiuto a piedi l’ultimo tratto di strada di quattro km circa, giungendo presso la basilica di Canneto dove, ad accoglierli, c’era il Rettore del santuario, don Antonio Molle, già parroco di Castrocielo. Dopo il saluto di don Antonio, i fedeli, opportunamente indirizzati da una catechesi compiuta davanti alla porta santa, hanno varcato la stessa, entrando nel rinnovato santuario per prendere parte alla celebrazione eucaristica.
Nell’omelia il celebrante, sempre don Antonio Molle, tradendo una vena di emozione, ha ricordato il tempo in cui era parroco a Castrocielo. Per questo motivo ha parlato con molta familiarità ai fedeli convenuti, evidenziando come il passo del Vangelo proclamato nelle letture, presentasse un duplice pellegrinaggio: da una parte Gesù, con i suoi discepoli, diretto verso la città di Nain, in controparte un corteo funebre che conduceva al sepolcro un fanciullo, morto, figlio unico di una madre vedova.
Di fronte alla plasticità di queste due scene don Antonio Molle ha contestualizzato il senso del cammino e quello del pellegrinaggio, facendo notare come Gesù abbia avuto misericordia della madre, ormai disperata, perché vedova e, per giunta, anche priva dell’unico figlio. “Ebbene – ha concluso don Antonio – anche noi dobbiamo essere persone di misericordia e vivere il giubileo voluto da Papa Francesco osservando le opere di misericordia e tenendo aperta la “porta santa” del nostro cuore nelle relazioni umane”. Conclusa la celebrazione, dopo il momento dei saluti personali da parte di ciascun fedele, don Antonio ha congedato i fedeli, che hanno fatto ritorno nelle loro case, rigenerarti interiormente dal cammino giubilare appena vissuto.
Giovanni Mancini
Foto di Giovanni Mancini
