13 Ottobre 2017 – Venerdì – ventisettesima settimana del Tempo Ordinario

Vangelo del giorno: Lc 11,15-26
Parola del giorno: chi non raccoglie con me, disperde”
Anche questa è verità assicurata da Gesù
e tante volte confermata dall’esperienza e dalla storia.
Tutti sanno – e anche bene – che per raggiungere una meta
è necessario muovere i propri passi
nella giusta direzione o anche con una sicura compagnia.
Come pure è impensabile combattere i nemici
chiedendo aiuto a loro stessi.
La menzogna non produce verità
e l’intesa con il male non potrà mai portare al bene.
Chi lo accusa di patteggiare col demonio
per scacciare altri demoni, farà bene a ragionare
su quel detto popolare che assicura
che i cani tra di loro non si mordono.
Figuriamoci i demoni che con Gesù ce l’hanno a morte!
È vero invece – e Gesù qui ce lo ricorda – che il demonio
è molto astuto, più di quanto noi possiamo immaginare;
la miglior cosa è non averci mai a che fare,
ma se ciò non sarà possibile, vinceremo solamente
se resteremo sempre schierati dalla parte di Gesù.
   
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno  loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa,
da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui,
vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

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