Educare all’amore: Aspetti catechetici-esperienziali
La moderna Sala Giovenale di Aquino ha riaperto le sue porte per accogliere la seconda serata del IV Convegno Diocesano degli educatori alla fede. La sala gremita di fedeli laici, sacerdoti, religiosi e religiose, riuniti davanti al vescovo diocesano, mons. Gerardo Antonazzo, disegnano lo spaccato di una Chiesa Locale che non vuole soffocare nella modernità e nelle criticità del secolo, ma che vuole approfondire il tema della fede, dell’amore e dei giovani, per poi calarsi senza alcuna paura nella freneticità del tessuto sociale odierno. L’ospite speciale di questa nuova serata di convegno è stata la dott.ssa Anna Teresa Borrelli, responsabile Nazionale dell’Acr nel periodo 2011-2017.
Il vescovo Antonazzo, promotore del convegno, ha dato inizio all’incontro diocesano, utilizzando la preghiera che Papa Francesco ha scritto per i Giovani, in vista del Sinodo dei Giovani di Ottobre. Durante il suo intervento di apertura del convegno, il vescovo ha voluto annunciare della lettera indirizzata a Papa Francesco, scritta a nome suo e dell’intera Diocesi, dove garantisce vicinanza e preghiera al Sommo Pontefice, il quale nei giorni scorsi è stato vittima di pesanti critiche provenienti dall’interno della stessa Chiesa. La messa feriale del 6 settembre sarà celebrata in tutte le parrocchie della diocesi usando il formulario liturgico “Per il Papa”.
Don Giuseppe Basile, moderatore del convegno, ha sintetizzato i concetti discussi nella prima serata di convegno con il prof. Formella, per poi introdurre l’argomento del giorno “Aspetti catechetici-esperenziali”, trattati dalla dott. ssa Borrelli.
“Grazie al vescovo e a don Giuseppe per questa opportunità […] Ho evidenziato quattro motivi per cui mi era presa un po di gioia mista a timore. Sicuramente per l’ampiezza. L’amore, sappiamo bene, designa l’identità di Dio in nome proprio dell’Essere. Senza amore non possiamo vivere. Il secondo motivo è la paradossalità: pensate all’amore di Dio e all’amore umano. Per la drammaticità degli amori finiti, feriti. E per finire la “praticità”, perché non si può parlare di amore se non si vive. […] Io penso che educare all’amore significhi “Costruire un’identità”. Noi qui siamo chiamati stasera a capire come attraverso questo percorso di educazione all’amore, noi vogliamo aiutare i nostri adolescenti a crescere, a crearsi un’identità. Ad assumere un’identità. A scoprirsi persone amate e chiamate ad amare. […] Come dice il Papa nell’Evangelii Gaudium, non è che i tempi di prima erano quelli belli e adesso sono tutti brutti. Sono tempi diversi. Perché a me non sarà dato un altro tempo per amare, quindi questo è il tempo che ci viene dato, questo è il tempo di Grazia, pieno, che dobbiamo vivere per essere evangelizzatori e poter costruire quella Chiesa che Papa Francesco sta cercando con tutte le sue forze di rendere viva.”
Le persone che non sono potute essere presenti all’incontro, hanno potuto gustarsi il convegno diocesano anche da casa, grazie al favoloso team della Web TV Diocesana, capeggiata da Francesco Marra, che ha trasmesso in diretta streaming l’intera durata dell’evento.
Mario Fraioli