Don Giuseppe De Virgilio ospite speciale all’inaugurazione del nuovo anno accademico della Scuola Teologica
La suggestiva cornice della chiesa di S. Maria Assunta (Roccasecca Scalo) ha accolto tutti gli studenti della Scuola Diocesana di Formazione Teologica per inaugurare il nuovo anno accademico che ormai è alle porte.
La Scuola Diocesana di Formazione Teologica, intende offrire, attraverso un percorso organico, una formazione teologica generale di base, a persone desiderose di approfondire i contenuti della fede, della morale e della prassi ecclesiale. Il curriculum degli studi si articola in un triennio ciclico strutturato in percorsi modulari che caratterizzano le giornate di lezione, e un quarto anno con tre percorsi di approfondimento. La Scuola può essere frequentata a partire da uno dei qualsiasi anni.
Il vescovo diocesano, mons. Gerardo Antonazzo, ha preso per primo la parola, guidando un breve momento di preghiera attraverso la preghiera dei giovani scritta da Papa Francesco e poi descrivendo l’importanza e il valore di approfondire la fede nella Scuola Diocesana di Formazione Teologica.
Successivamente don Aniello Crescenzi, direttore della Scuola Teologica, ha invitato i presenti a farsi porta voce presso gli altri ad iscriversi al percorso di studi, poiché è ancora possibile accedere all’iscrizione.
Il cuore dell’incontro è stato poi curato dalla figura di don Giuseppe De Virgilio, professore incaricato di Nuovo Testamento alla Pontificia Università della Santa Croce in Roma, che è appena uscito da una esperienza fuori dal comune. Dal 3 al 28 ottobre ha partecipato come “Perito” alla XV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. È stato un vero e proprio Dono di Dio poter ascoltare e gustare le sue parole fresche e fragranti di Chiesa Universale. La sua attenzione si è prima concentrata sulla individuazione di due icone evangeliche “La strada e la casa di Gesù” e “La strada e la casa di Emmaus”, per poi spostarsi verso le prospettive pastorali emerse dal Sinodo. Lo stile della “sinodalità missionaria”, l’icona della sinodalità è rappresentata dal racconto di Emmaus; La necessità di ascoltare con empatia, l’ascoltare con empatia allude alla capacità di costruire relazioni autentiche e dinamicamente aperte al dialogo; La centralità dell’incontro vocazionale con Gesù “giovane” tra i giovani; La comunità ecclesiale, famiglia che accoglie, discerne e accompagna; L’urgenza della formazione integrale.
Mario Fraioli