19 Aprile 2018 – Commento al Vangelo

Giovedì – 3ª settimana di Pasqua (Gv 6,44-51)

Parola del giorno: “il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

 

Finché si parla di pane, di manna
o di cibo che viene giù dal cielo, l’attenzione c’è
e trova riscontro in quanto è avvenuto
nel tempo della manna nel deserto
e dunque colma senza fatica la razionalità.
Anche quando, parlando di se stesso,
dice di essere venuto giù dal cielo, Gesù incuriosisce
e trova ascoltatori disponibili.
Ma quando si definisce pane che dev’essere mangiato
ed esplicitamente offre la sua carne per la vita del mondo,
la ragione si ribella, l’interesse cala
e l’ascolto si trasforma in resistenza e rifiuto.
Gesù lo sa e lo ha previsto, ma deve far capire
che la verità si farà strada… e non può essere taciuta.
A costo di pagarla con la vita.

 

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