Ritrovarsi insieme per pregare non è una novità per i cristiani della valle Comino: quella che ora è la zona pastorale di Atina, vive da più decenni una buona tradizione di iniziative, di contatti fra parrocchie e paesi, grazie anche alla configurazione del suo territorio e alla sensibilizzazione pastorale che ha visto un po’ alla volta fraternizzare gli operatori pastorali nella condivisione fraterna e nell’azione caritativa, e cogliere negli anni alcune preziose opportunità e occasioni per formarsi in uno stile di comunione e per sentirsi “ecclesia”, assemblea radunata nel nome del Signore.
Le 24 ore per il Signore sono state vissute così, con semplicità e sincera partecipazione di tanti operatori pastorali, ma anche di molte persone richiamate dalla presenza di Gesù Eucarestia, esposto per l’adorazione dei presenti presso la chiesa di san Rocco in Alvito, amato santuario della valle Comino. L’esperienza di preghiera ha preso il via nel pomeriggio di venerdì 24, con la celebrazione solenne dei Vespri della solennità dell’Annunciazione del Signore, presieduti da Mons. Antonio Lecce, mentre don Alberto Mariani, parroco della chiesa ospitante, ha guidato diversi momenti di preghiera comune.
Molti i fedeli, rappresentanti delle varie parrocchie, che si sono avvicendati nella preghiera, da Terelle a Gallinaro e Posta Fibreno, dalla vicina Vicalvi a Fontechiari, da Casalvieri ad Atina, san Donato, Alvito, Picinisco, Settefrati. In questa Valle per incontrarsi è necessaria la volontà di macinare diversi chilometri, dedicando il tempo per gli spostamenti, perciò la presenza fisica diventa altamente significativa della comunione che si vuole testimoniare. È poi da segnalare la presenza delle Confraternite e dei membri dell’Oasi Mariana Betania che hanno fatto una turnazione a copertura di tutto il tempo in cui l’Eucaristia è rimasta esposta.
La presenza dei sacerdoti è stata costante, nel pomeriggio del 24 marzo fino a notte, e al mattino seguente, per assicurare il dialogo spirituale e la confessione, ma non solo questo: la presenza silenziosa prolungata e orante di alcuni di loro, assorti in preghiera in fondo alla chiesa, è una testimonianza di dedizione che resta nel cuore di tutti. Al mattino del 25 la preghiera è ripresa con la celebrazione delle lodi, l’adorazione, e si è conclusa con la celebrazione eucaristica, concelebrata dal presbiterio della zona di Atina quasi al completo.
Va sottolineata purtroppo la quasi totale assenza dei giovani a questo momento di profonda immersione nella comunione con Dio e fra noi, e questo dato resta una nota dolente e un interrogativo per l’intera comunità cristiana: Dio non si è stancato di chiamare all’amore, alla vita, alla conversione; ci siamo intimiditi forse noi nel proporre la gioia della bellezza del dialogo con il Signore nei segni del suo amore?
Testo: Sr. Antonella Piccirilli
Foto: Simone Buzzeo