27 Novembre 2020 – Commento al Vangelo

Venerdì – 34ª settimana del Tempo Ordinario (Lc 21,29-33)

Parola del giorno: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione
prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

 

Gesù non provoca i suo discepoli ad indovinare
chi può resistere di più, se il mondo o le sue parole,
ma offre un invito a riflettere ai discepoli
e agli ascoltatori del suo tempo, ma anche a noi oggi
e a chiunque voglia mettersi in contatto e in ascolto
della sua persona, che in questo caso,
fa un tutt’uno con le sue parole, il cui potere e durata
è assai più forte e più lunga di tutto il mondo,
che qui viene significato dall’espressione cielo e terra.
In questo modo Gesù la sfida la lancia per davvero
ai discepoli e a tutti – noi compresi – ed è quella
di fidarsi della sua parola più che della paura
che ci prende nell’udire degli sconvolgimenti
che sono stati annunciati. Ed è chiaro
– e lo affida alla nostra fede – che ad averla vinta
saranno le sue parole.

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