Dal vangelo di Giovanni: <Gesù si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto>.
Caro don Paolo, queste poche parole tratte dal vangelo di Giovanni, racchiudono l’essenza della tua missione tra noi. Nel lungo cammino di vita che abbiamo percorso insieme, in tanti modi ci hai mostrato che l’amore è “cingersi il grembiule” e più volte ce lo hai ricordato anche con le parole di don Tonino Bello: <Il grembiule è l’asciugatoio, l’unico dei paramenti sacri che viene ricordato nel Vangelo. Gesù non mise né la pianeta, né la casula, né il camice… si cinse l’asciugatoio> e aggiunge <Solo se avremo servito potremo parlare e saremo creduti>.
Il tuo umile servizio di pastore della nostra comunità povera di mezzi, ma ricca di fratellanza e amore, è stato concreto non ideologico, ti sei preso cura delle fragilità e dei bisogni dell’altro sfuggendo alla tentazione di servirti degli altri, avvicinando la parola di Dio al quotidiano per arrivare al cuore di tutti e soprattutto dei più deboli e dei più piccoli. Con la tua grinta e la tua tenacia non hai esitato a mostrarti innamorato di Cristo, appassionato alla tua missione, capace di sporcarti le mani, testimoniando un amore alla chiesa sempre più grande delle tue idee, senza venire meno alla libertà di dire tutto a tutti. La tua vita autentica radicata nel vangelo, ti ha portato ad incarnare un’immagine di chiesa capace di uscire da sé stessa, dalla propria autoreferenzialità, capace di intraprendere strade nuove e di mettere al centro, come conseguenza dell’amore a Cristo, l’abbraccio con gli ultimi.
Tutto ciò ha fatto parte del tuo quotidiano che festeggiamo oggi e che da sempre è sostenuto dall’aiuto di Maria, sovrana semplice e potente umile. E’ in lei che riponiamo la nostra vita insieme alla tua, certi di una forte speranza: che ognuno di noi possa sentirsi in festa ogni giorno secondo la volontà di Dio, non dimenticando mai la tua instancabile apertura verso tutti.
Cinquant’anni di Sacerdozio…
Cinquant’anni di servizio gratuito a tutti…
Cinquant’anni di povertà…
Cinquant’anni di battaglie…
Cinquant’anni di momenti belli e meno belli…
Cinquant’anni di lavoro in parrocchia e per l’intero territorio, lasciando un segno indelebile che rimarrà nella storia e nel cuore di Dio…
Cinquant’anni il prete “delle baracche”…
Cinquant’anni di sacerdozio da rispettare…
Cinquant’anni di sacerdozio da ringraziare..
Cinquant’anni di sacerdozio da ringraziare il Signore per avercelo donato.
La comunità di San Giuseppe Artigiano
Foto di IOWEBBO.IT – L’Album fotografico completo: I 50 ANNI DI SACERDOZIO DI DON PAOLO