6 Ottobre 2017 – Venerdì – ventiseiesima settimana del Tempo Ordinario

Vangelo del giorno: Lc 10,13-16
Parola del giorno: “Chi ascolta voi ascolta me”
Quanto Gesù parla non va sottovalutato,
e quando parla di catastrofi e ultimatum
bisogna fare bene attenzione  e stare in guardia,
per non trovarsi impreparati quando l’irrimediabile accadrà.
Gli abitanti delle città punite per la loro dissolutezza
– lo dice chiaramente – saranno trattati meno duramente
di coloro che, avendo ascoltato i suoi ammonimenti,
assistito a miracoli e avuto molte altre occasioni
per cambiare il loro atteggiamento, hanno invece preferito
rimanere attaccati alle loro convinzioni
e indurito ancor di più il loro cuore.
E ciò non soltanto per tutto ciò che ha detto e fatto lui,
ma anche per il potere che ha dato ai suoi discepoli
chiamati a continuare la sua opera
e con i quali egli stesso si identifica, affermando
che ciò che avranno fatto a loro, lo ritiene fatto a lui.
Con queste affermazioni noi possiamo avere la certezza
che quanto la Chiesa annunzia per mezzo dei pastori,
per chi lo accoglie sarà occasione di salvezza,
mentre chi lo rifiuta sta rifiutando lui.
Quale grande dono e responsabilità!
   
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

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