Cerimonia commemorativa nel Cimitero Militare Polacco alla presenza dei due Capi di Stato
Il Presidente Mattarella rilancia un’idea alta di Europa
Molte sono state in questi giorni le celebrazioni per commemorare il 75° anniversario della fine della seconda guerra mondiale a Cassino, che hanno visto vari dei numerosissimi popoli che nel 1944 in queste terre combatterono, tornare per fare memoria: britannici, tedeschi, neozelandesi, polacchi…, che nei cimiteri militari e presso i monumenti a loro dedicati si sono ritrovati a pregare e a ricordare perché mai più si ripetano gli orrori della guerra. Istituzioni, discendenti dei soldati ma anche quei pochi ultimi anziani veterani che non vogliono mancare in tali occasioni. L’evento più importante è stato sabato 18 presso il Cimitero Militare Polacco di Montecassino, con la presenza dei due Presidenti: il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella (venuto a Cassino appena due mesi fa) e il Presidente della Repubblica di Polonia Andrzej Duda. La cerimonia commemorativa è iniziata con la Concelebrazione eucaristica, raccolta e partecipata come sempre, con la presenza di moltissimi ragazzi polacchi scout, posizionati davanti ad ogni tomba degli oltre mille polacchi caduti e qui sepolti.
Poi ha preso inizio la commemorazione vera e propria con l’intervento di Jan Jozef Kasprzyk, Capo dell’Ufficio per i Veterani di Guerra e per le Vittime delle Repressioni della Repubblica di Polonia, seguito con un commosso silenzio da tutti i presenti, tra cui le rappresentanze diplomatiche, le autorità italiane civili, militari e religiose, queste ultime rappresentate dall’Abate di Montecassino Donato Ogliari e dal Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo accompagnato dal Vicario generale Mons. Alessandro Recchia.
Dopo l’intervento di saluto del Presidente polacco Duda, ha preso la parola il Presidente italiano Mattarella che ha rivolto il suo saluto caloroso “con un sentimento particolare” ai veterani presenti, dicendosi “onorato” di trovarsi in “questo Sacrario, tempio della memoria per i nostri popoli”. E ricordando la frase incisa sulla stele elevata a quota 593 “Noi soldati polacchi, per la nostra e vostra libertà, abbiamo dato l’anima a Dio, i corpi al suolo d’Italia e i cuori alla Polonia”, ha osservato che in tali parole “è racchiuso il nucleo dell’amicizia che lega Polonia e Italia, un’amicizia nutrita da contatti culturali intensi, da sensibilità comuni, da una condivisa, e spesso sofferta, aspirazione alla libertà”, ricordando episodi e personaggi storici da Mazzini in poi.
Ripensando poi ai “coraggiosi soldati polacchi, agli ordini del Generale Anders, il cui ricordo è costantemente vivo e radicato”, ha detto che essi, che a Montecassino “combatterono e caddero, lo fecero per liberare l’Italia dal nazifascismo, e per rendere possibile la nascita di una nuova Europa. Un’Europa della libertà contrapposta a quell’Europa della prevaricazione e degli orrori”.
Il Presidente ha voluto ricordare anche “il tributo di sangue delle coraggiose popolazioni locali, in quei terribili mesi del 1944. Un tributo di sofferenza che non risparmiò uno dei simboli più antichi dell’intera cultura occidentale, l’Abbazia di Montecassino“, assicurando che “i tre quarti di secolo trascorsi da allora non hanno intaccato il senso di profonda riconoscenza degli italiani nei confronti di quanti hanno combattuto in questi luoghi. Un sentimento che è anche un monito per le generazioni che si susseguono. Un monito a non cadere più negli errori della guerra, a rispondere alle sfide del nostro tempo rilanciando il progetto di cooperazione europea, rinsaldando il legame fra i nostri popoli e i nostri Paesi, unico antidoto al ripetersi di conflitti fratricidi. Quella che avete contribuito a costruire è un’Europa finalmente democratica e pacifica, nella quale ogni cittadino può dispiegare la propria azione con libertà”.
Ha ammesso che è “un’Europa ancora in cammino, che non deve mai rinunciare a divenire più inclusiva e giusta”, ma anche un’Europa che è e rimane “la migliore idea che abbiamo mai avuto”, come hanno riaffermato di recente i Capi di Stato della Ue. Infine ha affermato che “Montecassino, e tutti i luoghi nei quali si è combattuto per la libertà, sono memoria e riferimento presente e futuro per la pace e la prosperità di domani”.
E’ intervenuta la Sen. Anna Maria Anders, Segretario di Stato e figlia del Generale Wladyslaw Anders, che guidò i soldati alla vittoria della battaglia di Montecassino e che riposa in questo Cimitero con accanto la moglie che chiese di essere seppellita in questo luogo sacro. E’ stato un momento toccante, come pure quello in cui i Capi di Stato hanno reso omaggio alla Croce Virtuti Militari con la deposizione di due corone di fiori con i colori delle due nazioni, bianco e rosso per la Polonia, bianco rosso e verde per l’Italia.
Adriana Letta
Foto di Michele Di Lonardo