La Pesca Miracolosa di Pietro e la pesca di San Paolo

V Domenica del tempo ordinario. Anno C

In questa domenica si nota il carattere diffusivo della fede in Cristo. L’evento di Gesù non può restare nascosto e deve essere divulgato da parte di chi ha avuto la grazia di esserne stato spettatore e sperimentatore. Gesù è talmente sconvolgente nelle sue azioni, talmente al di sopra dell’umano, talmente lungimirante e assolutamente altro nelle sue parole in rapporto agli interessi, le mire e le necessità del mondo che la sua presenza e la sua parola certamente giungono nuove agli orecchi e agli occhi di chi lo incontra.

La sua presenza vuole essere diffusiva. Gli eventi vissuti nell’intimo del cuore o nella solitudine di un monte o del mare, devono essere portati a conoscenza di tutti.

Così sono nati i Vangeli, spiegazioni storiche, ma anche soprannaturali, della vita di Gesù con tutto il bagaglio di meraviglia, di stupore, di commozione che Egli suscitava a contatto con uomini già induriti nella loro vita ordinaria e nelle loro speranze terrene.

Capitò ai discepoli, esperti pescatori, di non prendere nulla durante la notte. Per il comando di Gesù essi si misero a gettare le reti nella prima mattinata, contro ogni legge della pesca.

Il risultato fu strabiliante. La barca di Simone non riuscì a contenere tutto il pesce che in maniera imprevista quelle reti avevano potuto pescare da un mare prima così avaro.

Gesù, la sua parola, la sua grazia, sono il segno dell’innalzamento dell’uomo. Non certo perché la sua parola aiuta a raddrizzare gli affari degli uomini ma perché tutte le anime, anche per mezzo di segni tangibili, abbiano la forza di innalzare il cuore e lo sguardo a Cristo, invocare il suo aiuto ed essere salvati.

La barca ha un significato profondamente simbolico. Pietro si trova sulla barca durante la notte ma non prende nulla, nonostante le sue fatiche. Quando non c’è la luce della fede è impossibile realizzare qualcosa di buono, pur stando al posto giusto. Gli sforzi umani non servono. Sono come un brancolare nel buio fino a quando il Signore nella sua misericordia non interviene ad illuminare ed a salvare.

La seconda lettura ci presenta la prima lettera di San Paolo ai Corinzi, nella quale l’Apostolo non ha timore di dire: Il Signore apparve anche a me, come ad un aborto. Nella sua fiera persecuzione della Chiesa di Dio si rese conto di essere stato un aborto d’uomo fino a che non ha incontrato Cristo che gli ha aperto gli occhi per mezzo della cecità, come fu per Zaccaria, il padre del Battista, e della caduta da cavallo sulla via di Damasco, la caduta dalle proprie false certezze e sicurezze.

La pesca di San Paolo si conclude con la luce abbagliante di Cristo che lo fulmina e lo trasforma. La pesca di Pietro inizia con la barca stracarica di pesci, segno dell’immenso apostolato che il primo tra tutti i discepoli avrebbe dovuto fare per portare la salvezza fino agli estremi confini della terra (Cf. At 1, 18).

Ci sono due pesche miracolose nei Vangeli: una prima ed una dopo la Risurrezione. Quella prima, secondo Sant’Agostino, simboleggerebbe l’apostolato della Chiesa fino alla fine dei tempi, irta di difficoltà ma piena di frutti ed anche di difetti, perché le reti rischiano di rompersi ed i pesci raccolti nelle reti sono tanti ma sono buoni e cattivi.

La seconda pesca invece, dopo la Resurrezione, è quella del giudizio escatologico. Tutti gli uomini saranno giudicati da Dio ed i veri fedeli saranno raccolti per sempre nella barca di Pietro, unica via di salvezza: «Siccome però nella Chiesa si sarebbero dovuti trovare, mescolati insieme, e i buoni e i cattivi, le reti furono gettate in maniera imprecisata (la prima volta), di modo che potessero essere catturati pesci suscettibili di significare la mescolanza dei buoni e dei cattivi. In più, nella prima descrizione si narra anche questo, che cioè di pesci ne presero tanti da riempire le due barche e da farle affondare, o meglio, da gravarle al punto che stavano per affondare. In effetti, le barche non affondarono ma corsero pericolo di affondare. Perché un tale pericolo? Per i troppi pesci. Segno, questo, che, a causa della gran quantità di gente che la Chiesa avrebbe accolta, la disciplina avrebbe corso pericolo … Le reti squarciate cosa volevano indicare se non gli scismi che sarebbero sorti in seguito? Tre cose dunque troviamo simboleggiate nella prima pesca: la mescolanza dei buoni e dei cattivi, l’appesantimento causato dalle folle, gli scismi provocati dagli eretici. La mescolanza dei buoni con i cattivi in quanto le reti non furono gettate a destra o a sinistra; l’appesantimento causato dalle folle, per la quantità di pesce raccolto, sì che le barche ne erano gravate; gli scismi provocati dagli eretici, in quanto per la gran quantità di pesci le reti stavano per squarciarsi» (Sant’Agostino, Discorso 251, 1).

La gran massa di persone che accede a Cristo, senza pensare molto e senza cambiare vita, spesso commette gravi errori nella fede e cade anche in comportamenti non conformi all’insegnamento di Cristo. La fede di Maria, sempre costante e mai debole davanti al Maestro, ci aiuti a superare lo scoglio dello scoraggiamento e dell’eresia diffusa e persino difesa come un diritto.

P. Luca M. Genovese   

Fonte: Settimanale di P. Pio

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