A Canneto il Giubileo della Scuola delle Stimmatine

Suore, insegnanti, alunni, genitori, tutti insieme attorno al Vescovo

Erano giorni che all’Istituto S. Maria delle Grazie di Cassino, gestito dalle Suore Stimmatine, si preparavano Insegnanti, Alunni, Suore, Famiglie. Il programma era stato precisato con anticipo e ormai tutto era pronto per una giornata davvero speciale: si andava tutti insieme a Canneto, alla Basilica Pontificia santuario di Maria SS.ma, la Vergine Bruna, Patrona dell’intera Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.

Sembrava una gita, piena di aspettative e di allegria, col pranzo al sacco, ma era qualcosa di molto di più: in questo Anno Santo straordinario della Misericordia, questo era il Giubileo di tutta la “grande famiglia” dell’Istituto dove studiano bambini da generazioni e generazioni. Ed infatti si sarebbe mosso il Vescovo per venire a celebrare per tutti loro ed i ragazzi si erano ben preparati con i loro insegnanti per i canti, le letture e le preghiere.

E poi era proprio il venerdì 3 Giugno, Solennità del Sacro Cuore, una festa grande, particolarmente adatta per far rimanere memorabile la giornata. A presiedere la Celebrazione Eucaristica il Vescovo Diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, coadiuvato all’altare dal cerimoniere don William Di Cicco, mentre il Rettore della Basilica, Don Antonio Molle, si è messo a disposizione dei ragazzi e delle famiglie per la confessione.

Una celebrazione semplice e calorosa, durante la quale Mons. Antonazzo, sceso tra i ragazzi per l’omelia, ha spiegato con pochissime parole l’intero insegnamento di Gesù.

«Cosa vuole insegnarci Gesù ed in che modo ce lo insegna?». Queste le domande rivolte ai ragazzi presenti. La risposta è stata semplice ed ha spiazzato tutti: «l’amore… Il Cristo altro non ha da insegnarci se non l’amore puro, semplice ed incondizionato; un amore che non ha limiti e che non si misura con mezzi umani. I nostri genitori ci amano, per loro siamo tutto, nulla è più importante di noi, ma ci sono dei momenti in cui li facciamo arrabbiare ed anche se per un breve momento ed in maniera diversa, il loro amore cambia; bene, l’amore di Gesù non cambia mai, anzi aumenta sempre di più. Sia che siamo buoni, sia che lo facciamo arrabbiare, il Cristo ci ama sempre di più. Molti – dice concludendo – possono pensare che questo sia il comportamento di un folle. Come si può non smettere di amare ed anzi amare ancora di più anche quando si dovrebbe punire? La risposta, cari ragazzi, è semplicissima e voi avete ragione. Sì, Gesù è un folle… Gesù è follemente innamorato di noi e nulla mai potrà cambiare l’amore che ha per noi. In questo consiste l’intero insegnamento del Cristo».

Dopo la celebrazione le foto di rito ed un momento di fraternità nel refettorio della Basilica hanno degnamente concluso questa breve ma intensa giornata.

Simone Buzzeo

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