Sono sicuramente troppo pochi i momenti della nostra vita che dedichiamo, davvero, alla riflessione e alla preghiera, alla crescita personale e spirituale. Il Giubileo Straordinario della Misericordia ci offre la giusta occasione per concentrarci e metterci a nudo davanti al Signore. Questo periodo di grazia ci invita a liberarci di ogni ruolo sociale, di ogni rapporto non paritario, della nostra identità lavorativa per riappropriarci soltanto dell’attributo di “figli di Dio”.
Cerchiamo di tornare al vero senso della vita per sentirci come un unico gregge pascolato dal Signore al quale chiediamo di farci sentire tutti uguali, uniti, in armonia, e di liberarci da rancori, gelosie, contrasti. Solo così possiamo ritrovare la purezza vera del nostro essere e purificare il nostro “IO” tramite il Sangue e l’Acqua che scaturirono al termine della Dolorosa Passione di Gesù.
In questo istante di limpidezza e trasparenza , riusciamo a vedere meglio i nostri peccati, i nostri limiti, le nostre debolezze. In questo istante, tutta la forza ed il potere che pensiamo di avere giornalmente nella società non hanno più senso, si sono dissolti. In questo istante, riusciamo a capire quanto siamo distanti dalla volontà di Dio e, quindi, dalla nostra missione vera. Anche il più puro di noi si rende conto di avere un’anima non totalmente luminosa e per questo invochiamo, nella preghiera più autentica, la forza, la perseveranza, l’intelletto, la fede per intraprendere nuovamente il vero cammino tracciato per ognuno di noi.
Chiediamo al Signore Gesù di ridonarci la lucidità, il desiderio di tornare a Lui, di ripartire con Lui, di spezzare la corda che ci sta portando su strade pericolose, perché noi, spesso, non ne abbiamo la capacità e la consapevolezza.
Il Giubileo della Misericordia significhi una rinascita spirituale, un rinnovamento nella fede: Eccoci, Signore, perdonaci e concedici nuovamente di ascoltare la Tua voce.
– Giancarlo Celli –