In occasione del quarantesimo anniversario della morte del passionista sorano Ermanno Tatangelo, celebrato lo scorso mese di giugno, presentiamo l’estratto della vita di questo religioso a cui il pontefice Paolo VI conferì la “Croce Pro Ecclesia et Pontifice” per i numerosi servigi resi alla Chiesa.
«Fratel Ermanno si sentì profondamente passionista. Fu pio, umile e devoto». Così la platea del ritiro dei Ss. Giovanni e Paolo di Roma riassume in poche righe la figura di questo religioso, che in sessant’anni di professione religiosa si guadagnò numerosi meriti e riconoscimenti, sia in Italia che all’estero.
Giuseppe, questo il nome di battesimo, nacque a Sora il 13 marzo del 1898 da Angelo e Vincenza Tatangelo. Fin da piccolo frequentò la chiesa dei padri passionisti della sua città, vista la vicinanza con la sua abitazione, e sotto lo sguardo della Madonna degli Angeli, a sedici anni, nella Pasqua del 1914, entrò nel noviziato di Paliano. L’anno seguente, il 17 ottobre del 1915, a Pontecorvo, emise la professione religiosa. Per pochi mesi restò in questa casa disbrigando lavori domestici. Scoppiata la prima guerra mondiale, fu chiamato alle armi. Durante le operazioni belliche riportò una ferita alla testa che gli procurò numerosi dolori per tutto il resto della sua vita.
Tornato a Roma, restò per poco tempo nel ritiro dei Ss. Giovanni e Paolo. Nel 1924 i superiori, viste le sue doti e la sua adattabilità a condizioni poco agevoli, decisero di inviarlo nella casa passionista di Betania, in Palestina. Il 7 gennaio, prima della sua partenza, si recò a Sora per «licenziarsi dai parenti» , vista l’imminente partenza. A Betania ricoprì l’ufficio di cuoco e di infermiere, distinguendosi nella cura verso i malati che accorrevano numerosi nel suo ambulatorio. Di grandi doti umane e spirituali, seppe fin da subito conquistarsi la fiducia dei suoi superiori. Di questo periodo si conserva una cartolina, spedita da Betania a Roma, dove si scopre una passione del nostro religioso per la collezione dei francobolli. Così scrive: «carissimi padri, Fra Ermanno di Sora, dotto in lingue orientali e gran collettore di francobolli vi manda tanti saluti e si raccomanda per avere qualche francobollo usato di S. Francesco e, se è ancora possibile, de Propaganda».
Dopo sei anni di permanenza in medio Oriente, nel 1930 rientrò in Italia. Appena tornato a Roma, il 15 novembre si recò a Sora per salutare i suoi confratelli ed i suoi parenti. Ma la sua permanenza in patria durò poco. Nel 1931, il p. Leone Kiersel, nominato dalla Santa Sede nunzio apostolico in India, lo scelse come segretario, portandolo con sé a Nuova Delhi. Qui rimase per ben ventidue anni, dal 1931 al 1953, compreso il periodo della seconda guerra mondiale, adoperandosi in questi tempi difficili nell’assistenza spirituale ai prigionieri di guerra.
Rientrato a Roma, nel ritiro dei Ss. Giovanni e Paolo, il nostro religioso fu assegnato agli uffici della postulazione generale. Il 24 ottobre del 1965 la comunità del ritiro organizzò una cerimonia per il 50° anniversario della sua professione religiosa: «il pomeriggio la comunità di questa casa si raccoglieva nell’annessa Basilica per celebrare il 50° di professione religiosa di fr. Ermanno di San Giuseppe. Celebrava la messa il M.R.P. Sebastiano, provinciale dell’Addolorata. Nel suo discorso egli esaltava la grandezza della vocazione religiosa e ricordava le varie tappe della vita religiosa dell’ottimo fratello: servizio militare 1915-18; dimora nella nostra casa di Betania; in India con mons. Kierkels, al ritorno in Italia come addetto alla Postulazione generale» .
Il 6 novembre del 1967, il pontefice Paolo VI, concesse a fr. Ermanno la “Croce Pro Ecclesia et Pontifice” per i meriti ed i servigi svolti nelle lontane Indie. La cerimonia di conferimento dell’onorificenza si svolse nella casa generalizia il 23 novembre alla presenza del cardinale Egidio Vagnozzi. Così la Cronaca del ritiro descrive la cerimonia: «il 23 novembre alle ore 17 è venuto tra noi il cardinal Egidio Vagnozzi. Scopo della sua visita è stato quello di consegnare la Croce “pro Pontifice et Ecclesia” al nostro fr. Ermanno Tatangelo in segno di riconoscenza e attestato di gratitudine per i venti tre anni di servizio nella Nunziatura Apostolica dell’India. Accolto dalla comunità con a capo il padre Rev.mo, la simpatica cerimonia si è svolta nell’aula degli Esercitanti. Nel breve discorso S. Eminenza ha ricordato la fraterna amicizia che lo ha legato a fr. Ermanno. Per molti anni patì fatiche e sacrifici inevitabili, in un paese ove le forzature per un discreto vivere sociale erano allo stato primordiale, e ricadevano sulle spalle e sulla buona volontà di questo fratello, che imperturbato e calmo cercava di pensare a tutto per non far sentire il peso ai membri della delegazione Apostolica. Calorosi battimani sottolinearono il piccolo panegirico. Il P. Rev.mo prese la parola per ringraziare il Cardinale che s’era degnato di ottenere dal S. Padre l’onorificenza che premia il nostro fr. Ermanno e onora la Congregazione dei Passionisti».
Nell’estate del 1972 fr. Ermanno espresse al suo superiore il desiderio di recarsi in Canada per far visita ad alcuni suoi partenti che lì risiedevano. Così p. Teodoro Foley, superiore generale del tempo, gli rispose: «Rev. Fratel Ermanno, la presente fa seguito alla conversazione intercorsa tra noi in merito a una sua visita nell’America del Nord. Per sé la circostanza che lei invoca non ha forza determinante per consentire un viaggio quale ella prospetta. Però la stima dovuta al lungo suo lavoro, fatto di dedizione umile ma generosa alla Congregazione, compreso l’impegno missionario, mi convince a favorirle quella gioia. Perciò verso la metà di agosto prossimo lei potrà iniziare il suo viaggio e le sue visite» .
Tornato a Roma iniziò ad ammalarsi prima di ulcera gastrica, ed in seguito di arteriosclerosi, malattie che lo consumarono di giorno in giorno, conducendolo alla morte il giorno 11 giugno del 1976 all’età di settantotto anni, di cui sessantuno di professione. Il suo corpo riposa nel cimitero comunale di Sora, nella cappella dei padri Passionisti.
Lucio Meglio
Fonti:
Meglio Lucio, Passionisti sorani. Biografia dei padri Vitaliano e Silvestro Lilla e dei religiosi della città di Sora nella Congregazione della Passione di Gesù, San Gabriele Edizioni, Teramo, 2015.