Quinto incontro del Convegno Diocesano degli Educatori alla Fede

Il sipario della Sala Giovenale di Aquino si è aperto ieri, 26 settembre, per dare luogo alla quinta giornata del Convegno Diocesano degli Educatori alla Fede. Le tre anime dell’incontro sono state ricoperte dalle figure del Vescovo Antonazzo, il quale ha coordinato l’intero evento che egli stesso ha promosso, da don Giuseppe Basile, parroco della comunità di Castelliri, e da don Paolo Sartor, ospite speciale della serata. Ha animato la serata il coro della Cattedrale di Sora, capeggiato dal maestro Giacomo Cellucci.

L’incontro si è aperto con un momento di preghiera comunitario, guidato dal vescovo, per creare dei varchi nei cuori di ciascuno dei presenti e consentire così una migliore partecipazione spirituale all’evento.

Il fulcro di tutta la giornata del convegno si è localizzato nella minuziosa relazione del reverendo don Paolo Sartor, direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale, il quale ha improntato il suo discorso sull’Annuncio del Vangelo dell’Amore.

“Quando inizia l’educazione del cuore all’amore? Sin dalla nascita, ma impiantata propriamente durante la pre-adolescenza. Le prime conoscenze che i ragazzi acquisiscono sono riferite al sesso, ma possono essere fuorvianti se non educhiamo prima a far comprendere “come si ama Dio”. La persona è amore perché è immagine di Dio. La pastorale pre-matrimoniale, allora, va fatta fin dall’adolescenza per poter esprimere affetti, sentimenti, emozioni nei confronti degli altri. In un mondo in cui la mondanità anestetizza l’animo c’è bisogno di educare alla fede (Papa Francesco). […] Fede è attenzione verso l’altro. Il corpo mi personalizza ma mi chiama a vivere con gli altri. I sensi possono essere lo strumento del peccato peggiore ma grazie ad essi entro in relazione con gli altri. Dietro i sensi c’è l’anima. Una mano potrebbe fare una carezza se non c’è dietro l’anima? […] Viviamo l’epoca dell’individualismo, ma io non vivo isolato dall’altro. […] Se io riesco ad aiutare anche una sola persona a vivere meglio, questo mi farebbe piacere”.

Un discorso davvero penetrante, che spinge sicuramente alla riflessione di se stessi proiettati verso gli altri.

All’invito del vescovo a partecipare all’incontro hanno risposto davvero in tanti, da come è stato possibile verficare, in quanto decine e decine di persone sono dovute rimanere in piedi a causa della mancanza di ulteriori posti a sedere. Ci auspichiamo che tali parole possano essere trasmesse nelle diverse parrocchie della diocesi per incentivare l’amore verso il prossimo e, quindi, verso Dio.

 

Mario Fraioli e Anna Paliotta

Foto: Antonella D’Amata

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