Presentata in una conferenza stampa nella sede di via S. Domenico Vertelle a Cassino
Exodus è una realtà ben affermata a Cassino da ben 26 anni, nel corso dei quali da comunità terapeutica per tossicodipendenti è diventata man mano un centro di riferimento che svolge una serie di attività e iniziative a favore di tutta la comunità civile ed espressamente per i giovani, per le fragilità sociali, per i disabili, per situazioni di emergenze educative. E continua ad evolversi, a fare progetti. Per sostenere tanto dinamismo è nata l’Associazione Amici di Exodus, da un’idea del prof. Ciro Attaianese, già Rettore dell’Università ed ora Presidente dell’Associazione. Un’Associazione che intende sostenere la comunità Exodus di Cassino promuovendo iniziative in suo favore, organizzando eventi culturali per diffondere l’opera di Don Mazzi, fondatore di Exodus, condividendo la proposta educativa rivolta a persone con fragilità sociali.
Per presentare tutto questo, si è tenuta, venerdì 30 settembre, una conferenza stampa nella “Sala Talenti” di Exodus. Ad introdurre il discorso è stato Luigi Maccaro, responsabile della Comunità cassinate, che ha passato la parola al prof. Attaianese, divenuto amico di Don Mazzi al quale l’anno scorso, da Rettore, ha conferito la laurea honoris causa: egli ha ricordato di aver conosciuto la realtà di Exodus appena eletto rettore dell’Università e di aver capito subito che era “molto di più di una comunità di recupero”, tanto da impegnarsi ora in prima persona. Tanti i progetti e le iniziative a favore del territorio: per questo Exodus ha commissionato all’Università una ricerca atta a verificare la percezione che di Exodus ha la popolazione e se le attività programmate rispondono a effettivi bisogni del territorio, come ha spiegato il prof. Esposito che se ne sta occupando. Sono seguiti alcuni interventi di imprenditori che, rimasti interessati e affascinati dal lavoro di Exodus, si sono messi a disposizione per aiutare. E proprio a uno di loro, l’imprenditore Gianfranco Treglia, che ha donato un pullmino alla comunità (dopo essersi detto: meglio una donazione che un lascito!), è stata assegnata e subito consegnata la “Coppa dell’Amicizia”, che l’Associazione ha deciso di assegnare ogni anno ad un personaggio che sia davvero “Amico” di Exodus.
In questo anno, è stato spiegato, verranno organizzati molti eventi, per sostenere cinque progetti che non hanno ancora copertura finanziaria. I progetti sono stati illustrati da varie persone che ci lavorano con passione. Progetto Musica: un Coro e un’Orchestra di Exodus porteranno lo spirito di Exodus nelle scuole e nelle piazze (in particolare in piazza Labriola a Cassino per contrastare lo sballo dilagante, l’alcol e le droghe). Progetto Sport: la Cascina diventa un centro sportivo aperto ai ragazzi del territorio con svariati sport, scherma, karate, volley, basket, scuola calcio. Progetto tv: si sta mettendo su una squadra di operatori di web tv per poter raggiungere un pubblico più grande con il messaggio educativo di Exodus. Progetto Ambalaki: accompagnare ad essere autonoma una Scuola Educatori in Madagascar in un centro di formazione professionale, dopo che per tanti anni sono stati gli educatori di Cassino a recarsi lì ad aiutare ragazzi orfani. Progetto Special: costruire una piscina per i ragazzi disabili che da anni frequentano la fattoria sociale di Exodus, ma d’estate interrompono a motivo del caldo.
E’ stato chiesto un commento alle due autorità religiose del territorio presenti: l’Abate di Montecassino D. Donato Ogliari, ha espresso apprezzamento per il lavoro educativo di Exodus che guarda soprattutto alla persona a 360°. E poi, ha sottolineato riferendosi all’espressione “scartini” o “servi inutili” scherzosamente usata da Don Mazzi per i suoi collaboratori, servi inutili non significa che non puntano a ciò che è utile, ma al contrario, che non cercano il proprio tornaconto, ma cercano di offrire qualcosa di se stessi.
A sua volta il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo ha rimarcato la capacità di Exodus di saper leggere la realtà sociale e adoperarsi, non solo per sanare ma anche per arrivare prima, in un’opera di prevenzione non generica ma incisiva. Le sue risorse umane, ha detto, sono un patrimonio culturale che può dare ulteriore contributo al territorio. Ha raccomandato anche di fermare lo sguardo profondo sull’educazione familiare, puntando non solo su segmenti, ma sulla famiglia. Infine, a proposito di web tv, ha proposto una collaborazione con la Diocesi, che ha investito molto su questo settore: ne può nascere un utile scambio di percorsi comunicativi. In risposta Luigi Maccaro ha dato la disponibilità di Exodus di una presenza in diocesi negli incontri di preparazione al matrimonio.
Altri interventi hanno completato il quadro di una presentazione ricca di idee e di entusiasmo. A seguire, un aperitivo offerto agli ospiti e alle 21.00 uno spettacolo teatrale a cura di quell’artista poliedrico che è Antonio Lauritano dal titolo “Capelli”. Davvero la Cascina di Exodus è e continua sempre più ad essere un laboratorio di idee e di iniziative che mirano al bene della comunità sociale e dunque sicuramente da sostenere.
Adriana Letta