Cammino delle confraternite nel Giubileo della Misericordia
Piazza Santa Restituta, Sora. Tra le bancarelle del mercatino iniziano a scorgersi abiti dalle fogge e dai colori più svariati, quelli dei confratelli che hanno accolto l’invito a partecipare domenica, 9 ottobre, al X Cammino di fraternità diocesano delle confraternite, per celebrare insieme anche il Giubileo nell’Anno della Misericordia. La scelta della data e del luogo in cui si è svolto l’incontro, come ha ricordato il delegato diocesano, don Antonio Molle, non è casuale, ma è stata fortemente voluta dal vescovo Gerardo Antonazzo perché rappresenta una solennità importante per la Diocesi, ovvero la ricorrenza della dedicazione della Cattedrale di Sora.
La prima tappa di questo particolare cammino è stata nella chiesa di Santa Restituta, tappezzata dai colori delle confraternite provenienti da ogni angolo della Diocesi, con un momento di catechesi tenuto da don Antonio Molle, che ha innanzitutto ringraziato il parroco don Bruno Antonellis per l’ospitalità, ed Angelo Papini, delegato regionale per le confraternite, per la sua partecipazione a questo importante momento di spiritualità.
Don Antonio ha innanzitutto sottolineato l’importanza di un cammino fecondo e condiviso con la Commissione regionale e quella nazionale, da poco rinnovata, per promuovere la carità, il culto e la cultura; come segno di continuità sono presenti al cammino la vecchia e la nuova commissione diocesana. Ha poi ricordato la figura del compianto don Domenico Ferri, tornato al Padre la vigilia della solennità dell’Assunzione, grazie al cui lavoro si sono raccolti oggi i frutti di una grande partecipazione e soprattutto del rifiorire delle confraternite.
È a partite dal Concilio Vaticano II, dalla Lumen gentium, che giunge l’invito alla riscoperta dell’appartenenza alla Chiesa come popolo di Dio e soprattutto con i due pilastri della Comunione e della Missione, su cui bisogna fondare le basi del cammino delle confraternite, che sono innanzitutto chiamate a svolgere un servizio grande, quello della Carità.
Per questo sono importanti i momenti di catechesi, di confronto con i padri spirituali. Il passaggio per la Porta Santa, ha aggiunto don Antonio, è un punto di svolta per riprendere slancio, per sentirsi uniti e partecipi di questo grande Mistero e rendersi servitori dello Spirito Santo.
È necessario che le confraternite siano parte attiva della vita diocesana, rinnovandosi per stare al passo con i tempi con «un occhio al Signore ed un occhio ai fratelli, ma con il cuore pronto ad ogni circostanza, per una presenza attiva e costruttiva». Al termine, Angelo Papini ha esteso ai presenti il saluto dell’Assistente regionale, Sua Eccellenza Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli.
Dopo aver percorso processionalmente il corso Volsci di Sora, il corteo delle confraternite è entrato nella Cattedrale di Sora, di cui in data odierna (9 ottobre) ricorreva la dedicazione a Santa Maria Assunta.
I tantissimi confratelli e consorelle, dopo aver varcato la porta santa hanno partecipato alla Santa Messa presieduta dal vescovo Gerardo Antonazzo e concelebrata da mons. Fortunato Tamburrini, vicario generale, da don Antonio Molle, delegato diocesano per le confraternite e rettore del Santuario diocesano di Canneto, e da don Ruggero Martini, parroco della cattedrale e vicario zonale per la zona di Sora.
Il solenne inizio della celebrazione, accompagnato dal canto “La Chiesa esulta”, eseguito dalla corale polifonica della Cattedrale, diretta dal M° Giacomo Cellucci, ha sancito il carattere gioioso e della celebrazione eucaristica che si è svolta in un clima composto e misurato.
“Essere fratelli insieme e dare testimonianza di amore fraterno e solidale sono le due colonne portanti per la realtà delle confraternite: non basta”, ha ribadito il vescovo, “fare iscrizioni o indossare abiti colorati, perché lo scopo della confraternita, importantissima aggregazione laicale nella realtà ecclesiale, è quello di attrarre con l’amore e far sentire la vicinanza di Cristo a tutti, specialmente ai malati ed agli emarginati”.
Non esistono dunque malati della confraternita e malati fuori dalla confraternita, emarginati della Chiesa ed emarginati fuori dalla Chiesa, perché il cristiano deve riconoscere in tutti il volto del Cristo. L’appello del vescovo si è infine soffermato sulla necessità di riformare continuamente l’opera della Chiesa tutta e di porre sempre l’attenzione sulla necessità dell’unità dei cristiani, fondamento e frutto allo stesso tempo della carità.
Al termine il saluto di Don Antonio Molle a tutti i presenti e al Vescovo con i ringraziamenti a quanti si sono mossi dalle loro parrocchie per essere presenti a questo grande evento diocesano.
Si può dire che Santa Restituta prima e la Cattedrale poi, si sono riempite di fraternità e di misericordia, esaltate dai tanti colori, simboli, stemmi e stendardi che dopo aver rallegrato le vie di Sora, hanno impreziosito questa giornata, mostrando un volto della nostra Chiesa, vario ma anche variopinto, che può dare molto ad ogni parrocchia che ha voglia di crescere in tutte le zone pastorali, per portare ancor di più quella fratellanza e quella fraternità che sono alla base della Misericordia e della Carità cristiana.
Carla Cristini, Luca Fiorletta
Foto: Piercarlo Gugliotta, Carla Cristini