Giubileo a Roma della Parrocchia di S. Antonio

Giornata memorabile per la  Parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino domenica 23 ottobre per la profonda esperienza di fede, di comunione, di pellegrinaggio e di misericordia. Una giornata cominciata molto presto, quando due pullman sono partiti da Cassino, carichi di pellegrini diretti a Roma per vivere comunitariamente il Giubileo.

Una volta giunti, sempre capitanati dal gonfalone della Parrocchia, i cento pellegrini hanno preso posto in piazza S. Pietro, in attesa della comparsa alla finestra di Papa Francesco per l’Angelus. E’ sempre un momento emozionante, ma questo, se possibile, lo è stato più del solito, soprattutto nel momento in cui il Papa ha fatto un forte appello invitando a pregare per la popolazione di Mosul: “In queste ore drammatiche, sono vicino all’intera popolazione dell’Iraq, in particolare a quella della città di Mosul. I nostri animi sono scossi dagli efferati atti di violenza che da troppo tempo si stanno commettendo contro i cittadini innocenti, siano musulmani, siano cristiani, siano appartenenti ad altre etnie e religioni. Sono rimasto addolorato nel sentire notizie dell’uccisione a sangue freddo di numerosi figli di quell’amata terra, tra cui anche tanti bambini. Questa crudeltà ci fa piangere, lasciandoci senza parole. Alla parola di solidarietà si accompagna l’assicurazione del mio ricordo nella preghiera, affinché l’Iraq, pur duramente colpito, sia forte e saldo nella speranza di poter andare verso un futuro di sicurezza, di riconciliazione e di pace. Per questo chiedo a tutti voi di unirvi alla mia preghiera, in silenzio. E tra la marea di persone che gremivano la piazza è calato il silenzio, impressionante, e anche quando hanno recitato l’Ave Maria con Francesco, erano tutti talmente commossi da non riuscire a parlare e sembravano poche voci, ma i cuori vibravano all’unisono.

Dopo questo incontro tanto atteso e tanto intenso, i pellegrini si sono messi in fila per il sacro rito del passaggio della Porta Santa in S. Pietro, momento giubilare imprescindibile che include l’impegno personale a far passare d’ora in poi la propria vita attraverso Gesù, in una vera e propria conversione del proprio stile di vita.

Dopo il pasto, è stata la chiesa di S. Spirito in Sassia ad ospitare la comunità parrocchiale di S. Antonio, che lì ha recitato alle 15 la Coroncina della Divina Misericordia. Ultimo, importante appuntamento è stato presso la casa delle Missionarie della Carità di S. Madre Teresa di Calcutta, casa donata alla Santa da S. Giovanni Paolo II. Nella chiesa è stata celebrata l’Eucaristia, ma stavolta l’omelia non è stata quella del parroco, Don Benedetto Minchella, ma di un Padre della Congregazione che ha raccontato il carisma della Congregazione e soprattutto il significato della frase “Ho sete” che si trova accanto ad ogni Crocifisso in tutte le case della Congregazione sparse nel mondo. Anche questi sono stati momenti e incontri molto toccanti, tanto che i pellegrini hanno sentito il bisogno di raccogliere tra loro delle offerte che poi hanno consegnato alla Superiora per aiutare le Missionarie della Carità ad organizzare, come fanno sempre, il pasto giornaliero per i poveri. Il saluto affettuoso alla Superiora ed alla sua Comunità ha concluso questa giornata romana, che certamente resterà stampata nel cuore di tutti.

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