Inaugurazione dell’Anno Accademico e Formativo ad Anagni

Inizia la gestione del nuovo direttore, il laico prof. Filippo Carcione, e nel secondo semestre prenderà il via un nuovo Corso: Informatica Pastorale, grazie ad una Commissione Informatica diretta e coordinata dall’Ing. Riccardo Petricca

Con l’inizio del nuovo anno pastorale ed accademico anche l’Istituto Teologico Leoniano di Anagni riapre ufficialmente le attività con l’inaugurazione dell’Anno Accademico e formativo 2016-17.

Mercoledì 26 ottobre le attività sono iniziate nel primo pomeriggio con l’Assemblea dei docenti presieduta dal nuovo direttore Prof. Filippo Carcione, coadiuvato dal Segretario don Antonio Galati, dal vice direttore don Wasim Salman, dal Rettore del Pontificio Collegio Leoniano don Leonardo D’Ascenzo e dal Vice Rettore don Giovanni De Ciantis. Il Prof. Filippo Carcione ha presentato l’Istituto Teologico e la sua storia, ai presenti ed in particolar modo ai nuovi docenti, ha illustrato i piani e le attività formative per il prossimo anno. A seguire, l’intervento del Prof. Pasquale Bua, neo direttore scientifico, al posto del Prof. Carcione, della rivista Theologica Leoniana che ha presentato le attività che verranno svolte nel prossimo anno dalla prestigiosa rivista. I lavori si sono conclusi con l’elezione dei rappresentanti al Consiglio d’Istituto dei superiori religiosi e dei professori non stabili.

Alle 17, nel bellissimo e storico Salone Leone XIII, l’Inaugurazione Ufficiale con la Prolusione per l’Anno Accademico e Formativo da parte di Mons. Luigi Vari, direttore dal 2010 dell’Istituto Teologico fino alla recente nomina di Papa Francesco il 21 aprile scorso ad Arcivescovo di Gaeta.

Qui gli onori di casa da parte del direttore, i saluti ed i ringraziamenti a tutti i docenti, agli oltre 100 seminaristi e corsisti dell’Istituto Teologico ed ai tanti sacerdoti presenti, del Rettore che, prendendo spunto dal Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti al Convegno Internazionale di Pastorale Vocazionale, ha ricordato come: «Gesù non fa lunghi discorsi, non consegna un programma a cui aderire, non fa proselitismo, né offre risposte preconfezionate. Rivolgendosi a Matteo, si limita a dire: “Seguimi!”». A seguire, i saluti di P. Denis Chardonnens, Preside della Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, cui l’istituto Teologico di Anagni è aggregato. Prima della Prolusione, il Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, in qualità di vescovo moderatore dell’Istituto Leoniano, Mons. Ambrogio Spreafico, ha proclamato i due nuovi Baccellieri in Teologia.

Molto profondo il discorso di Mons. Luigi Vari che partendo dal testo “Le perle malate” di Alter Kacyzne ha effettuato un’esegesi poetica della lettura della Bibbia che deve essere come una Mappa, oggi possiamo meglio dire come un Tom Tom, della nostra vita. “Come la lettura della Bibbia dialoga con l’esperienza umana?” – questa la domanda che ha posto l’arcivescovo. Spesso siamo portati ad una lettura consolatoria, ad una risposta spirituale alle sofferenze ed ai dubbi umani, ma questa non è la risposta di chi crede. Non si può e non si deve rinunciare mai a cercare e trovare.

La Bibbia è contraddizione, così come tutta la vita è contraddizione. Non è che leggendo la Bibbia noi dobbiamo far tornare tutto. La vita è lotta, c’è il bene ed il male e quindi c’è contraddizione che si comprenderà solo alla fine dei tempi. Queste le parole con cui il Vescovo Spreafico ha voluto rimarcare e rafforzare la prolusione di Mons. Vari.

Al termine il Prof. Filippo Carcione, dopo aver ringraziato tutti i relatori ed i presenti, ha presentato i nuovi docenti ed annunciato una grande novità assoluta per l’Istituto Teologico, primo in Italia, con l’istituzione, nel secondo semestre, di un Corso in Informatica Pastorale e la costituzione di una apposita Commissione Informatica la cui direzione e coordinamento è stata affidata all’Ing. Riccardo Petricca, direttore della Pastorale Digitale della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.

Al termine della giornata la Santa Messa nella Chiesa Mater Salvatoris presieduta dal vescovo di Sabina-Poggio Mirteto Mons. Ernesto Mandara, che durante l’omelia ha ricordato come il cristiano deve passare per la “Porta Stretta” ma questo non deve essere visto come una sofferenza ed affrontato con rassegnazione, ma con gioia e visto come grande segno di libertà.

La Redazione

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