Ripresa l’antica tradizione di portare in processione le reliquie del Santo Vescovo Germano, legato da amicizia a San Benedetto
In un giorno particolare come questo del 30 ottobre 2016, dove purtroppo il centro Italia ancora una volta risente della forza imponente e devastante del terremoto, la nostra terra di San Benedetto non poteva non esprimere solidarietà e dispiacere per le terre e le popolazioni colpite dal sisma, in particolare per la sorella città di San Benedetto, Norcia, che con la scossa di ieri mattina ha visto crollare parte della cattedrale dedicata a San Benedetto. Proprio in tale giorno la città di Cassino, in particolare nella Chiesa Madre si festeggia la Solennità di San Germano Vescovo, coetaneo di San Benedetto, a cui la chiesa è dedicata.
Il Santo, originario di Capua, da una famiglia benestante, dalla quale ereditò un ingente patrimonio, donò tutto ai poveri per dedicarsi alla vita spirituale a cui si sentiva chiamato. Nel 519 venne eletto Vescovo di Capua secondo le modalità dell’epoca, cioè dal clero e dal popolo. Il legame con la città di Cassino nasce da un episodio raccontato da S. Gregorio Magno nei suoi “Dialoghi”, in cui descrive che San Benedetto, con cui aveva sicuramente una grande amicizia, mentre era a Montecassino in contemplazione, ebbe la visione di San Germano che saliva al cielo trasportato dagli Angeli in un globo di fuoco; San Benedetto, rimasto scosso da tale visione, mandò persone fidate a chiedere di lui e gli fu riferito che proprio nel momento della visione di San Benedetto, il tanto amato Germano Vescovo di Capua, saliva al cielo. Era il 30 ottobre del 541.
Il suo corpo in un primo momento fu sepolto proprio nella città di Capua, nella chiesa di Santo Stefano, ma poi, quando nell’866 l’imperatore Ludovico II venne in Italia e dimorò per circa un anno a Capua, quando ripartì, decise di portare con sé il corpo di San Germano. L’imperatore, di passaggio per la città ai piedi di Montecassino, fondata dall’Abate Bertario, chiamata Eulogimenopoli (= Città di San Benedetto), vi lasciò parte delle reliquie, grazie alle quali, instauratasi una profonda venerazione per esse, la città venne chiamata San Germano, nome che durò fino al 1863 quando venne ripristinato il più antico nome di Cassino. Altre reliquie del santo vescovo Ludovico II le lasciò a Piacenza, dove da secoli sono venerate nella cripta della celebre chiesa di S. Sisto.
Nel 1865 l’allora abate di Montecassino Frisari riuscì ad ottenere per la città di Cassino altre reliquie del Santo, perché il dito del Santo, unica reliquia superstite del tempo, era andato perduto durante i saccheggi dei francesi del XVIII secolo.
Le attuali reliquie presenti in chiesa, dopo tante traversie sono state consegnate definitivamente il 30 ottobre 1985, su richiesta dell’Abate di Montecassino Bernardo D’Onorio, da Mons Mazza Vescovo di Piacenza e dal parroco della chiesa di San Sisto in Piacenza.
Da allora nella città di Cassino e nella Chiesa Madre, ogni anno il 30 ottobre si celebra la Solennità a Lui dedicata con il triduo, canti e preghiere. Quest’anno, dopo circa 15 anni di assenza, grazie al Parroco Don Salvatore Papiro e al desiderio di molti cittadini, finalmente si è ripresa l’antica tradizione di portare in processione le reliquie del Santo per le vie del quartiere. Infatti seppur con un freddo pungente e la tristezza per le vicende avvenute a Norcia, ieri dopo la Messa delle 18:00 tantissimi fedeli si sono raccolti in un silenzioso e profondo clima di preghiera intorno alle reliquie del tanto amato Santo.
Certamente, come afferma anche il parroco Don Salvatore, da quest’anno si riprenderà quest’antica e devota tradizione che non mancherà nei prossimi anni con grandi sorprese. Entusiasti e commossi i tanti fedeli, incitano la continuazione e la partecipazione ad una cerimonia così importante per la parrocchia e la città stessa.
Aurora Capuano
Foto di Alberto Ceccon