Ieri 29 ottobre, dalla Chiesa di Santo Spirito è cominciata una magnifica giornata di comunione e preghiera per una cinquantina di persone, che hanno partecipato al pellegrinaggio a Roma per il Giubileo della misericordia. Un’esperienza di grande profondità spirituale, ma anche di spensierata gioia, resa ancora più piacevole da un caldo e luminosissimo sole autunnale.
Guidati da don Giovanni De Ciantis, che ha voluto fortemente questa iniziativa, i pellegrini sono partiti in pullman alla volta di Roma. Durante il viaggio sono state recitate le lodi mattutine, per meglio prepararsi spiritualmente alla giornata giubilare. E, prima di arrivare, don Giovanni ha fornito un po’ le coordinate e il programma della giornata, spiegando che il giubileo nella Chiesa cattolica indica l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Inoltre, il don ha precisato che per lucrare l’indulgenza plenaria, non basta il semplice pellegrinaggio ad una porta santa. È necessario adempiere ad alcune condizioni: essersi confessati, partecipare all’eucaristia, e pregare per le intenzioni del sommo pontefice.
Arrivati a destinazione, i pellegrini sono scesi davanti al palazzaccio – cioè la sede della Corte di Cassazione – poco distante da Castel Sant’Angelo, un tempo residenza papale in alcune occasioni, oggi visitatissimo museo. Da lì è cominciato il percorso processionale fin dentro San Pietro con il passaggio sotto la Porta Santa: cinque tappe (Castel Sant’Angelo, chiesa di S. Maria Traspontina, ingresso in piazza S. Pietro, passaggio della Porta Santa, altare di Pietro) di preghiera e riflessione.
Particolarmente suggestivo e toccanti sono stati il passaggio della Porta Santa – entrando nella basilica, sulla destra, è possibile ammirare uno dei capolavori dell’arte di tutti i tempi, la Pietà di Michelangelo, simbolo per eccellenza della misericordia materna – e la preghiera presso l’altare di San Pietro secondo le intenzione del Papa.
Compiuto il rito del pellegrinaggio, c’è stato un po’ di tempo per visitare la Basilica: chi ne ha approfittato per confessarsi, chi invece ha ammirato le opere d’arte che vi si conservano, chi ha preferito pregare nella cappella del Santissimo Sacramento o sulla tomba di San Giovanni Paolo II.
Dopo una breve pausa per il pranzo a sacco, sotto il porticato di San Pietro, il cammino è proseguito. Purtroppo, non è stato possibile visitare la chiesa di Santo Spirito in Sassia, dove si conserva l’immagine di Gesù misericordioso. Dovendo tornare verso il palazzaccio per riprendere il pullman e recarsi a San Giovanni in Laterano, i pellegrini hanno fatto una breve visita all’altrettanto bella chiesa di Santa Maria in Traspontina, dove invece si conserva l’immagine della Madonna del Carmine.
Di altre chiese del centro storico di Roma, don Giovanni ha dato un po’ di informazioni: Santa Croce in Gerusalemme (dove si conserva un frammento di croce), Santa Prassede (dove si conserva la colonna a cui Gesù fu legato e flagellato), Santa Maria in Cosmedin (dove c’è la bocca della verità).
Presso la chiesa di San Giovanni in Laterano, ci si è preparati alla celebrazione della messa, che ha riservato una sorpresa per i sorani: l’incontro con il vescovo emerito Luca Brandolini. Questi ha concelebrato l’eucaristia, presso la cappella del Sancta Sanctorum che si trova presso la Scala Santa di San Giovanni – la scala è santa perché, secondo la tradizione, Elena, la madre dell’imperatore Costantino, avrebbe riportato da Gerusalemme la scala che Gesù salì nel pretorio durante il processo in cui fu condannato a morte.
La celebrazione dell’eucaristia, con la significativa lettura evangelica dell’episodio di Zaccheo, mirabile esempio della misericordia divina, e l’ascesa della Scala Santa sono stati il momento culminante della giornata. Che però non si è conclusa così.
Infatti, c’è stato ancora un po’ di tempo per visitare l’altra magnifica Basilica di Santa Maria Maggiore, dove, a parte tomba del Bernini, si conserva, secondo la tradizione, una reliquia che si fa risalire alla mangiatoia dove Maria depose il Bambinello.
Dopo quest’ultima tappa, il gruppo è risalito sul pullman e ha fatto ritorno a casa.
Insomma: la Chiesa di Santo Spirito, e la sua guida spirituale don Giovanni, sono riusciti a realizzare una bella esperienza di amicizia, preghiera, comunione e cultura.
Vincenzo Ruggiero Perrino