Dalla parrocchia di S. Antonio è partito un furgone di aiuti per le Suore di Santa Rita da Cascia, sfollate a Siena, e per i terremotati di Norcia, grazie alla generosità toccante e sorprendente della gente di Cassino
Metti una sera a cena, che il telegiornale ti sbatte in faccia notizie tragiche di un terremoto che ha colpito una vasta area. Metti una seconda sera e una terza e infinite sere di racconti e immagini di sciagure su sciagure, che hanno colpito zone che conosci e dove conosci persone. Impossibile rimanere inerti! Il bisogno di parlare personalmente con quelle persone e di fare qualcosa per loro è talmente forte che ci si mette in moto. Il parroco della chiesa di S. Antonio in Cassino, Don Benedetto Minchella, che già in settembre si era recato con la Caritas parrocchiale ad Accumoli per trascorrere una domenica con i terremotati, considerando che il nuovo terremoto aveva devastato la zona di Norcia e della vicina Cascia, ha cercato di informarsi. Sul sito www.santaritadacascia.org la Madre Badessa del Monastero agostiniano, Suor M. Natalina Todeschini, ha pubblicato un Messaggio: “Insieme possiamo rinascere“, in cui afferma che “il fortissimo terremoto del 30 ottobre ha causato gravi danni anche agli abitanti di Cascia, danni al Monastero e alla Basilica di Santa Rita” e che “buona parte della comunità si è trasferita oggi fuori dall’Umbria, in un altro monastero… Anche la casa d’accoglienza “Alveare di Santa Rita” ha subito dei danni… le ragazze che ospitavamo…, già provate dalla vita, si trovano a vivere condizioni di grande disagio, di paura e di ansia, perché molte di loro sono sfollate con le loro famiglie. Noi continuiamo a seguirle e a far sentire la nostra vicinanza, a dare il nostro sostegno“. No, non si poteva rimanere insensibili di fronte a tali richieste di un’Amica, immaginando il suo dolore anche per aver dovuto allontanarsi da Santa Rita. Da anni, con lei c’è un intenso scambio, la parrocchia di S. Antonio il 22 maggio rende grande onore alla “Santa degli impossibili”, con triduo, celebrazione solenne, processione con la statua e una Reliquia della Santa, donata proprio dal monastero di Cascia: tradizione ormai consolidata, che conta numerosissimi devoti a Cassino. Dunque, il 4 novembre Don Benedetto è riuscito a mettersi in contatto diretto con Suor M. Natalina, sfollata a Siena e, con la comunità parrocchiale, ha deciso di intervenire immediatamente.
E’ stata indetta una raccolta di cose necessarie: generi alimentari, vestiario, biancheria soprattutto per le bambine e ragazze che le suore aiutano, prodotti per l’igiene… Raccolta iniziata venerdì 4 e partita lunedì 7. A tempo di record non solo la parrocchia, ma tutta la città di Cassino si è mobilitata, dimostrando davvero un cuore d’oro: la gente non può dimenticare né i propri padri e nonni rimasti privi di tutto, dopo la guerra, né la forza e il coraggio che in questi casi occorrono per ricominciare. E’ stata davvero una gara generosa, toccante e sorprendente. Anche il Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, subito dopo il “Giubileo della Cultura” e la Firma dell’Accordo in università, si è recato in parrocchia per dare anche lui il suo contributo.
Lunedì pomeriggio una piccola delegazione della parrocchia, con Don Gabri e Francesco Paolo Vennitti, caricato un furgone, è partita alla volta di Siena dove, nel convento dove sono ospitate, hanno scaricato e consegnato alle commosse suore agostiniane di Santa Rita che, piene di gioia e di riconoscenza, ringraziavano e assicuravano preghiere per tutti i donatori, una buona parte dei beni provenienti da Cassino. Il giorno dopo si sono recati a Norcia per testimoniare anche ai fratelli della città natale di San Benedetto la solidarietà di Cassino. Quando, in tarda serata, sono tornati a casa, nel raccontare l’esperienza vissuta, si commuovevano ancora perché in quei luoghi distrutti hanno visto situazioni gravi di disagio (il precario vivere in tenda, peggiorato dal maltempo!) ma anche tanto coraggio, tanta dignità e tantissima gratitudine. “Non finivano mai di dire Grazie!“. Tutto questo mentre continue scosse facevano sussultare ancora la terra e anche gli animi di tutti, residenti e soccorritori. Questi hanno potuto, per un giorno, condividere tutto, anche la paura, con i fratelli umbri.
Nell’animo è rimasta l’impressione per il dolore “toccato con mano”, è rimasto il bisogno di ringraziare con affetto tutti coloro che hanno offerto qualcosa, è nato forte il desiderio di tornare ancora e presto nelle zone terremotate con altri aiuti, cosa che hanno promesso, ma al tempo stesso – quasi un miracolo ottenuto da San Benedetto e Santa Rita che ci ricordano che “a Dio nulla è impossibile” – quella grande, profonda, inspiegabile gioia che Dio mette in cuore quando ci comportiamo da fratelli, con amore. E’ così, certo, che si potrà “trovare insieme la forza di rinascere, di ricostruirci e ricostruire percorrendo la via dell’amore e della solidarietà“, come dice Suor M. Natalina a conclusione del suo Messaggio.
Adriana Letta