SALUTE E CRESCITA IN UMANITÀ

COMUNICATO STAMPA

SALUTE E CRESCITA IN UMANITÀ

Sapienza Università di Roma e Pontificia Università Antonianum insieme per una sinergia tra scienza medica e pensiero cristiano

Il futuro della persona e la crescita integrale dell’umanità: è questo lo sfondo su cui si è svolta la conferenza “Salute e crescita in umanità”, organizzata da Sapienza Università di Roma e Pontificia Università Antonianum nel quadro dell’accordo di collaborazione culturale e scientifica siglato il 20 aprile 2016 dai rispettivi rettori, proff. Eugenio Gaudio e Mary Melone.

L’evento è stato aperto da monsignor Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliare di Roma, che ha incoraggiato a proseguire sulla via della collaborazione tra università statali e pontificie, in particolare sul terreno della medicina, alla luce delle tante sfide poste oggi alla cura della persona.

L’importanza della complementarità tra istruzione laica ed educazione cattolica è stata quindi ribadita da P. Friedrich Bechina, Sottosegretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, che, riprendendo alcuni passi del “discorso non tenuto” da Benedetto XVI in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2007-2008 alla Sapienza, ha ricordato come il mondo accademico, nella sua autonomia, abbia il compito di lavorare alla costruzione di una “sapienza della vita per l’intera umanità”.

A quella costruzione, ha ricordato infine il professor Agustín Hernández, Vice-Rettore dell’Antonianum, può certamente dare un importante aiuto uno “sguardo francescano” che esorti a contemplare i temi della salute e della crescita in umanità dal punto di vista della fratellanza universale.

Il ricordo del già citato “discorso non tenuto” da Benedetto XVI è tornato nelle parole del Direttore Operativo del Centro di Ricerca dell’Antonianum, prof. Ivan Colagè, tese a sottolineare l’importanza, nella collaborazione tra cultura laica e religiosa come tra “scienza e fede”, di uno sguardo rivolto al futuro, alla costruzione, cioè, di una rinnovata “auto-concezione dell’umanità tutta intera”, indispensabile per affrontare “le sfide e le dinamiche globali evidentemente in corso oggi”. Appunto l’assenza di un atteggiamento volto al futuro – ha suggerito il prof. Colagè – potrebbe aver generato le difficoltà nel cogliere gli aspetti positivi del discorso dell’allora pontefice.

L’incontro è quindi culminato negli interventi dei proff. Gianfranco Tonnarini, Direttore del Master Interfacoltà in Bioetica Applicata della Sapienza, e Stephané Oppes, Professore Straordinario della Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Antonianum.

Il prof. Tonnarini ha sottolineato come le implicazioni mediche e cliniche del tema della “qualità della vita” “portino sempre con sé una concezione di persona umana” che ribadisce la portata antropologica e non solo tecnica del tema stesso. Una concezione, ha avvertito infine il professore, che è purtroppo messa a rischio dallo slittamento dall’idea di “medicina come cura” a quella di “medicina come potenza” e dal conseguente passaggio dall’“indisponibilità alla manipolabilità della persona”.

A conclusione dell’evento il prof. Oppes ha delineato un percorso trasversale sulla riflessione filosofica intorno all’uomo dal platonismo antico al transumanesimo odierno, con l’auspicio che la proposta francescana sappia offrire oggi un’idea di essere umano plurale, che tenga insieme tutte le sue molteplici sfaccettature e sia irriducibile a sistemi chiusi.

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