“Imparare dal vento” di Tiromancino
Vorrei imparare dal vento a respirare,
dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare
e avere la pazienza delle onde di andare e venire,
ricominciare a fluire.
Un aereo passa veloce e io mi fermo a pensare
a tutti quelli che partono, scappano o sono sospesi
per giorni, mesi, anni
in cui ti senti come uno che si è perso tra obiettivi ogni volta più grandi.
Succede perché,
in un istante tutto il resto diventa invisibile,
privo di senso e irraggiungibile per me,
succede perché fingo che va sempre tutto bene
ma non lo penso
in fondo.
Torneremo ad avere più tempo,
e a camminare per le strade che abbiamo scelto, che a volte fanno male,
per avere la pazienza delle onde
di andare e venire,
e non riesci a capire
Succede perché,
in un istante tutto il resto diventa invisibile,
privo di senso e irraggiungibile per me,
succede anche se il vento porta tutto via con sé,
vivendo
e ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
Il primo passo per cogliere la profondità della vita è togliersi le maschere e dare spazio alle domande, all’inquietudine feconda, all’angoscia che spinge ad essere se stessi.
Riconoscere il vuoto che si presenta quando “in un istante, tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile” è ciò che permette di ascoltare la voce della consapevolezza e del cambiamento.
Respirare a pieni polmoni, saper cadere bene, ripercorrere alcune strade con pazienza diventano apprendimenti vitali da rafforzare stando a diretto contatto con l’esperienza e con le realtà circostanti.
Diversi modi attraverso cui ci sottraiamo alla vita: la fuga, l’indugio, la non scelta, le aspettative sempre crescenti.
Quando ci fermiamo a pensare avvertiamo le incoerenze del nostro essere e sentiamo l’anelito a tempi più umani e la nostalgia di tener fede alle proprie scelte, anche se faticose.
Angela Taglialatela